I soldi sequestrati
1 minuto per la letturaCATANZARO – Le loro vittime sarebbero stati imprenditori e operatori che avrebbero subito richieste estorsive con modalità mafiose in provincia di Catanzaro. Gli episodi sono stati ricostruiti dai carabinieri del Comando provinciale di Catanzaro che hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare emessa dall’Ufficio Gip del Tribunale di Catanzaro, su richiesta della Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro.
Tre i provvedimenti nei confronti di altrettante persone gravemente indiziati rispetto a condotte estorsive, tentate e consumate con modalità mafiose, ai danni di imprenditori sia locali, sia provenienti da altre province calabresi e operanti nel territorio di riferimento.
Si tratta di Gennaro Felicetta, 29 anni, di Vallefiorita; Danilo Vitellio, 42 anni, di Vallefiorita; Fabrizio Olivadoti, 38 anni, di Amaroni. In particolare, è stata disposta la custodia in carcere per Vitellio e Felicetta, mentre Olivadoti è stato posto ai domiciliari.
Il provvedimento è scaturito dalle attività di indagini condotte dai carabinieri del Nucleo investigativo di Catanzaro e della Compagnia di Girifalco, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, dopo una serie di atti intimidatori registrati da febbraio a dicembre settembre 2020, a Amaroni e Borgia, Squillace, nei confronti di imprese impegnate nell’esecuzioni di lavori stradali e nella posa di cavi elettrici, nonché esercenti locali di attività commerciali.
I carabinieri hanno eseguito anche il sequestro preventivo dei conti correnti bancari e postali riconducibili a uno degli indagati.
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