Controlli della polizia in viale Isonzo
3 minuti per la letturaCATANZARO – Era stato associato alla comunità penale minorile di Catanzaro, adiacente all’istituto penitenziario per minori, dopo l’arresto per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Un provvedimento che non ha inteso rispettare, fuggendo nella serata di sabato grazie alla complicità di alcuni congiunti che lo hanno atteso fuori a bordo di un’autovettura. Sono questi i contorni ricostruiti dalla polizia di Stato dopo la serata di guerriglia vissuta a Catanzaro tra la zona dello stadio e quella di viale Isonzo (LEGGI LA NOTIZIA ANTICIPATA DAL QUOTIDIANO). Intanto, la custodia cautelare in carcere è stata disposta nei confronti del giovane e della madre, mentre altre due persone sono state denunciate per l’aggressione ai poliziotti.
Il fatto ha destato particolare allarme, anche per il modo in cui è avvenuto. In una nota congiunta i segretari provinciali dei Sindacati di Polizia Siulp ed Fsp, Gianfranco Morabito e Rocco Morelli, hanno chiesto di «convocare con urgenza un Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica che possa affrontare in maniera netta la problematica della sicurezza nei quartieri a sud della città. L’evasione e l’aggressione alla Polizia avvenuti ieri non possono essere derubricati a un mero episodio di micro criminalità».
Per il segretario nazionale di Fsp, Giuseppe Brugnano, «bisogna attuare provvedimenti chiari e ci sono dei precedenti in materia: chiediamo che queste persone che continuano a delinquere vengano allontanate dal nostro territorio. Si smetta di ragionare su una presunta e improbabile integrazione, perché l’episodio di ieri sera indica che non c’è alcun modo per integrare quanti credono che si possa vivere senza il rispetto delle leggi e delle persone».
I sindacati di polizia hanno auspicato «misure legislative con l’introduzione di ipotesi di reato specifiche che tutelino gli operatori addetti al controllo del territorio e che puniscano in maniera severa – ha spiegato Morabito – chi in dette circostanze commette reati, prevedendo misure carcerarie adeguate. Abbiamo bisogno di strumenti per difenderci dalle aggressioni fisiche, idonei ad evitare i contatti ravvicinati, come il “taser”, la cui introduzione è rimasta inattuata».
I dirigenti sindacali di Siulp ed Fsp hanno evidenziato le difficoltà operative che vivono le Forze di Polizia in questo momento storico in quei quartieri “fortini dell’illegalità” diventati in questi giorni anche delle zone ad alta densità di contagio del Covid:
«Quella zona è gestita come se fosse impenetrabile, d’altronde le numerose operazioni di polizia hanno dimostrato il tentativo di creare veri e propri fortini. E mentre la politica strizza l’occhio a certi ambienti, per il solo ritorno elettorale, le Forze di Polizia subiscono aggressioni e finiscono in ospedale. Accade in maniera sempre più frequente – aggiungono – e questo non è più tollerabile».
Per i Sindacati di Polizia Siulp ed Fsp, «occorre rivedere anche la gestione del sistema di sicurezza nelle zone più esposte della città come viale Isonzo, anche con l’impiego dell’Esercito che possa affiancare i presidi territoriali per evitare la continua reiterazione dei reati, tenendo comunque conto che una sola pattuglia in servizio in quella zona in maniera statica, non è più sufficiente e potrebbe diventare un facile bersaglio di azioni criminali. Inoltre auspichiamo che a breve si possa aprire una discussione concreta presso gli organi centrali di una realizzazione di una sede autonoma del Reparto Mobile a Catanzaro, come abbiamo recentemente illustrato all’onorevole Wanda Ferro».
Le organizzazioni sindacali di Siulp ed Fsp hanno espresso, infine, «vicinanza ai due colleghi rimasti feriti ieri sera, ma vogliamo esprimere piena solidarietà anche a tutti i colleghi che sono intervenuti in una situazione inverosimile, circondati da decine di persone».
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA