Uno dei beni confiscati
1 minuto per la letturaCATANZARO – I finanzieri del Comando provinciale di Catanzaro, coordinati dal procuratore Nicola Gratteri, dal procuratore aggiunto, Vincenzo Capomolla, hanno eseguito un decreto emesso dal Tribunale di Catanzaro – Sez. Seconda Penale – su richiesta del Procuratore Distrettuale Antimafia di Catanzaro – di confisca di prevenzione di numerosi beni appartenenti ai vertici della cosca di ‘ndrangheta “Cerra-Torcasio-Gualtieri”, e l’applicazione della misura di prevenzione della sorveglianza speciale, con obbligo di soggiorno nel comune di residenza, nei confronti di 13 soggetti.
La confisca è stata decretata dal Tribunale al termine di una lunga istruttoria e ha interessato beni riconducibili ai vertici del sodalizio di ‘ndrangheta, tra cui il defunto Nino Cerra (deceduto in carcere nell’ottobre 2020), e la sorella Teresina Cerra.
La confisca è l’epilogo di complesse ed articolate indagini di polizia economico-finanziaria, denominate “Operazione Alesia”, svolte dalla Guardia di Finanza di Lamezia Terme sui patrimoni illeciti conseguiti da soggetti riconducibili alla criminalità organizzata, consistenti in beni di valore del tutto sproporzionato ed ingiustificato rispetto ai redditi leciti dichiarati ed al tenore di vita mantenuto dagli indiziati. Il valore dei beni confiscati è di circa due milioni di euro e ha riguardato, nello specificio:
- Tre immobili, costituiti complessivamente da 15 appartamenti siti a Lamezia Terme;
- Una lussuosa villa a Lamezia Terme;
- Due terreni agricoli, di cui uno coltivato a vigneto entrambi a Lamezia Terme;
- Un appartamento ubicato nella provincia di Firenze;
- Quattro autoveicoli
- Un motociclo
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