Antonio seduto allo scranno del sindaco Nicola Fiorita
4 minuti per la letturaAvvenuto l’incontro tra il sindaco di Catanzaro e la famiglia di Antonio che chiede il cambio alloggio; dal Comune l’impegno per migliorare le condizioni del ragazzo
CATANZARO – È stato accolto con grande affetto, Antonio, che per qualche minuto ha anche provato l’ebbrezza di sedere sullo scranno più importante della casa municipale, quello del primo cittadino. E Nicola Fiorita ha ceduto volentieri il passo al nuovo amico, accolto nella stanza di Palazzo de Nobili, assieme all’assessore al Welfare Giusy Pino, per il preannunciato incontro con la presidente dell’associazione Ra.Gi. Onlus, Elena Sodano, che segue Antonio da tempo, e il papà Ottavio: è stato un momento importante per il futuro di una famiglia che lotta quotidianamente contro le avversità imposte dalla Corea di Huntington (una malattia degenerativa che ne compromette lentamente la mobilità) e i disagi generati dall’ambiente in cui risiedono, diventato ostile.
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Per come emerso dall’appello di Elena Sodano che ha chiesto l’intervento delle istituzioni attraverso i social nei giorni scorsi, quando Antonio ha subito l’ennesimo atto di vandalismo. Ignoti, infatti gnoti hanno quasi distrutto la piccola auto che è fondamentale per garantire gli spostamenti legati alla cura e alla quotidianità di Antonio. Viale Isonzo, per lui e la sua famiglia, è diventato un quartiere che lo priva della serenità e dell’autonomia di cui ha disperatamente bisogno.
IL RACCONTO DELLA PRESIDENTE SODANO
«Il papà di Antonio fa miracoli ogni giorno per suo figlio – ha raccontato la presidente dell’associazione Ra.Gi – Elena Sodano -. La storia di Antonio è una storia di sofferenza, ma anche di grande amore e resilienza. La sua battaglia contro la Corea di Huntington non è solo la sua, ma anche della sua famiglia e di tutti noi che ci impegniamo per offrirgli il miglior sostegno possibile».
Le condizioni abitative in cui la famiglia si trova, già difficili, sono peggiorate al punto da diventare insostenibili.
La famiglia di Antonio ha avanzato una richiesta di cambio alloggio, sottolineando la necessità urgente di trasferirsi in un quartiere più sicuro e adeguato alle esigenze di Antonio. In particolare, Ottavio ha scritto una pec richiedendo la possibilità di trasferirsi nel quartiere di Gagliano, vicino alla casa della nonna di Antonio: la richiesta è rimasta in sospeso, nonostante la disponibilità accertata di un alloggio popolare. Il sindaco Fiorita, tuttavia, ha promesso di non lasciare che la questione rimanga irrisolta: «L’individuazione di un nuovo alloggio non è di competenza diretta del Comune di Catanzaro.
Tuttavia, siamo consapevoli delle difficoltà che Antonio e la sua famiglia stanno affrontando, e faremo di tutto per individuare la soluzione più idonea alle loro necessità», aveva dichiarato nei giorni scorsi. Dall’incontro di ieri l’impegno a sollecitare un tavolo istituzionale con l’Azienda territoriale per l’edilizia residenziale pubblica regionale, che proprio ieri ha espresso la propria vicinanza al ragazzo e alla sua famiglia, assicurando la disponibilità ad intervenire.
LA FIDUCIA NELLE ISTITUZIONI DEL PAPÀ DI ANTONIO E IL RUOLO DEL COMUNE
Il papà di Antonio, nonostante le delusioni del passato, continua a nutrire fiducia nelle istituzioni, certo che una sinergia tra persone sensibili alla loro situazione possa finalmente portare a una soluzione. La sua gratitudine nei confronti di chi si sta impegnando per risolvere questo problema è sincera e toccante: «Ringraziamo tutti coloro che si sono dati da fare, siamo fiduciosi che questo incontro porterà a delle giuste soluzioni».
L’assessore alle Politiche sociali Giusy Pino ha sottolineato che Catanzaro è recentemente rientrata nel bando del cosiddetto progetto di vita che offre al Comune la possibilità di realizzare percorsi di vita personalizzati per le persone più fragili, e l’assessore ha espresso la volontà di creare un progetto di vita specifico per Antonio, affinché possa essere tutelato e supportato nel miglior modo possibile.
L’incontro di ieri, quindi, non è stato un atto formale, ma rappresenta la speranza di una vita migliore per Antonio, una vita in cui la malattia non sia l’unico elemento determinante. Il lavoro del Centro diurno spazio Al.Pa.De., gestito dall’associazione Ra.Gi. Onlus, ha permesso ad Antonio di fare significativi progressi, ma è chiaro che la famiglia ha bisogno di più: un ambiente sicuro, protetto, dove possa continuare a vivere dignitosamente nonostante la malattia.
Il sindaco Fiorita ha preso a cuore la storia e il destino di Antonio consapevole che la dignità di una comunità si misura anche dalla sua capacità di prendersi cura dei più fragili. Antonio merita questo progetto, merita di vivere in un luogo sicuro, circondato da chi lo ama e da chi è disposto a lottare al suo fianco. Perché la storia di questo ragazzo dal sorriso luminoso è quella di tanti, e restituisce speranza ai tanti Antonio che combattono ogni giorno in silenzio la propria battaglia per la vita.
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