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A Cropani, nel catanzarese, un uomo picchia un operaio comunale disabile perché non aveva sfalciato l’erba davanti la sua abitazione


CROPANI – Ha colpito l’addetto alla pulizia delle strade con numerosi pugni facendolo cadere a terra e poi lo ha preso a calci in pieno volto. Ripetutamente. Perché? Il malcapitato operaio non aveva sfalciato l’erba dinanzi casa dell’autore dell’aggressione. Sarebbe questo il movente dell’insensata azione violenta compiuta dal 43enne Salvatore Pitari, arrestato dai carabinieri con le accuse di lesioni e minacce aggravate.
«Ti ammazzo come un porco, ti scanno, ci vediamo quando sei solo, ora c’è gente ma quando sei solo ti ammazzo». Lo avrebbe detto l’indagato all’operaio, il 5 febbraio scorso.

L’operaio era intento nel suo lavoro lungo una strada di Cropani Marina e, a fronte di quelle lamentele, osservava che, essendo quasi terminata la giornata lavorativa, le operazioni nei pressi dell’abitazione dell’aggressore sarebbero state svolte l’indomani. L’indagato a quel punto sarebbe andato in escandescenze e avrebbe picchiato selvaggiamente l’operaio procurandogli traumi giudicati guaribili in 46 giorni. Tra le aggravanti contestate dal gip del Tribunale di Catanzaro Gilda Danilo Romano, che ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare domiciliare, oltre a quella dei futili motivi, c’è anche il fatto di aver inveito contro una persona disabile.

L’episodio è avvenuto, alla presenza di numerosi testimoni, lo scorso 5 febbraio. I carabinieri della Stazione locale, guidata dal maresciallo Giuseppe Tripaldi, hanno ricostruito il fatto a partire dalla denuncia presentata dalla vittima. Pitari chiedeva all’addetto incaricato dal Comune perché non avesse pulito lo spazio di fronte casa sua. L’operaio rispondeva pacatamente affermando che, data la mole di lavoro, avrebbe provveduto nei prossimi giorni. L’indagato si sarebbe innervosito e avrebbe contattato telefonicamente il Comune per lamentarsi del servizio.
L’addetto avrebbe osservato: «facci finire che oggi è già tardi, domani puliamo il tratto di casa tua», ma fatale sarebbe stata una battuta, forse pronunciata per sdrammatizzare la situazione che stava divenendo incandescente: «dai Salvatore, anch’io mi sto rompendo i c…….». Una battuta sufficiente per scatenare la furia dell’indagato che avrebbe aggredito con calci e pugni l’operaio, proseguendo anche quando l’uomo era a terra dolorante.

Per pochi secondi l’operaio ha perso i sensi, mentre fortunatamente i suoi colleghi sono riusciti ad afferrare da dietro l’indagato e a bloccarlo.
La versione dei fatti fornita dai testimoni collima, secondo il gip, con quella della vittima. Tutti concordi nel descrivere una violenta e insensata aggressione. Ecco perché, ad avviso del gip, la personalità dell’indagato sarebbe «assolutamente insensibile al rispetto delle basilari norme di convivenza civile». Condotte aggressive emergerebbero anche dai precedenti dell’uomo, tant’è che il gip contesta la recidiva nella sua ordinanza, recependo le richieste del sostituto procuratore presso il Tribunale di Catanzaro Saverio Sapia basate a loro volta sulla dettagliata informativa dei carabinieri.

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