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L'immagine simbolo degli scontri di Genova: Giuliani con l'estintore e Placanica nel fuoristrada

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CATANZARO – Da Catanzaro a Genova, venti anni dopo il G8 che  costò la vita a Carlo Giuliani e  stravolse quelladi Mario Placanica, il carabiniere che premette il grilletto a bordo del Defender assaltato dai manifestanti.

E’ a Catanzaro che vive Placanica, città d’origine dell’ormai ex militare che finì la carriera subito dopo gli eventi. Ed è proprio nel capoluogo della Calabria che il 20 luglio prossimo si terrà una manifestazione per denunciare quella che viene definita “l’odissea delle vittime in divisa”, promossa dalla Federazione Sindacale di Polizia insieme al Nuovo Sindacato Carabinieri. Il convegno nazionale affronterà il tema delle “vittime predestinate degli atti dovuti e delle gogne mediatiche e giudiziarie”, così come affermano i promotori.  

Una contromanifestazione rispetto alle iniziative promosse a Genova, nella stessa giornata, in memoria di Carlo Giuliani, alla presenza dei vertici delle due organizzazioni sindacali, il segretario generale della Fsp Polizia, Valter Mazzetti, ed il segretario generale di Nsc, Massimiliano Zetti, quindi molti esponenti politici, avvocati e l’intervento dello stesso Mario Placanica, con le conclusioni di Franco Maccari, vice presidente nazionale Fsp. Tra i presenti annunciati anche il capogruppo di Forza Italia alla Camera e candidato alla presidenza della Regione, Roberto Occhiuto, la deputata di fratelli d’Italia Wanda Ferro, e il presidente della Regione Nino Spirlì.

Un tema particolarmente complesso, dunque, che negli anni passati ha spesso fatto alzare i toni nei dibattitti pubblici tenuti proprio a Catanzaro, come il confronto particolarmente animato tra Francesco Saverio Caruso, ex parlamentare di sinistra, docente universitario e “sovversivo a tempo pieno” come si definì più volte, e Giuseppe Brugnano, oggi riconfermato segretario nazionale dell’Fsp e, negli anni dello “scontro mediatico” tra i due, leader regionale del sindacato di Polizia.       

L’organizzazione dell’evento in programma il 19 luglio a Catanzaro, però, sembra avere gettato le basi per un confronto decisamente più sereno tra i due, considerato che si è aperto un dibattito con toni più pacati e la disponibilità a tracciare un percorso dai toni meno polemici che porteranno a settembre ad un simpatico confronto tra i due all’interno dell’ateneo catanzarese. 

«A Genova – ha affermato Brugnano – furono commessi degli errori da entrambe le parti, ma sicuramente Giuliani non può passare come un eroe. Le vittime furono due: il giovane Carlo Giuliani e Mario Placanica che dopo quegli eventi tragici ha perso la sua serenità. Di sicuro, non è con un ceppo commemorativo in memoria di Giuliani che si determina un insegnamento sano e corretto, per questo abbiamo più volte ribadito la necessità che il monumento di Genova venga rimosso.  Venti anni dopo, il G8 di Genova – ha aggiunto –  ha lasciato una scia di sospetti, contrasti, letture diametralmente opposte di quelle drammatiche vicende, ma questo ventesimo anniversario potrebbe almeno gettare le basi per un confronto meno aggressivo e più concreto».

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