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L'area del centro commerciale "Due Mari"

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LAMEZIA TERME – Pasqualino, Francesco (Franco) e Marcello Perri sono figli di Antonio Perri, ucciso la sera del 10 marzo del 2003 dal locrese Nicola Paciullo. Antonio Perri aveva 71 anni quando fu ucciso (a giugno 2005 la bara fu sottratta dal cimitero di Nicastro, fatta trovare poi a marzo del 2007 fra le campagne di Lamezia).

Il “re” dei supermercati era all’interno del deposito del centro commerciale “Altantico”, una delle sue tante “creature”. il killer entrò, chiese a un dipendente (un romeno) chi fosse e dov’era Perri, lo raggiunse e lo uccise. Paciullo, definitivamente condannato a 30 di carcere dieci anni fa, sarebbe stato “ assoldato” dalle cosche lametine per uccidere l’imprenditore della grande distribuzione Perri (Paciullo è stato ritenuto un affiliato al clan Cordì e che quella sera di 18 anni fa avrebbe agito in trasferta per uno scambio di favori con le cosche lametine).

Perri – secondo quanto emerse nel processo – sarebbe stato eliminato dalla cosca Torcasio per aver realizzato il centro “Due Mari” in territorio di Maida, con ciò dirottando quindi gli interessi a favore della cosca Iannazzo e non più dei Torcasio «competenti» invece per Nicastro. Ma il mandante del delitto Perri non è stato mai individuato dalla giustizia.

L’impianto accusatorio, in particolare, fu supportato anche da una perizia del superconsulente informatico Gioacchino Genchi che monitorò l’attività del telefono cellulare di Paciullo.

Antonio Perri stava per aprire la sua ultima “creatura”: il centro commerciale “Due mari” di località comuni – condomini di Maida, oggi nuovamente sottoposto a sequestro nell’ambito dell’operazione “Mare Magnum”. Il “Due mari”, infatti (inaugurato a giugno 2003 dai tre figli e della moglie di Antonio Perri) fu sequestrato già a marzo 2016 nell’ambito dell’operazione “Nettuno” ( un maxi sequestro di beni per un valore di 500 milioni di euro appartenenti a presunti affiliati alla cosca di ‘ndrangheta dei Iannazzo di Lamezia Terme) ovvero una costola dell’operazione “Andromeda” scattata a maggio del 2015 che coinvolse anche Francesco Perri (ritenuto dalla Dda colluso con il clan Iannazzo) terzogenito di Antonio, ancora sotto processo per questa inchiesta davanti al tribunale di di Lamezia (per la maggior parte degli imputati, tra i quali capi e gregari del clan Iannazzo che hanno scelto il rito abbreviato, il processo si è già definito in Cassazione), difeso dall’avvocato catanzarese, Giuseppe Mussari, noto per essere stato il presidente di Monte dei Paschi di Siena. I sequestri dell’operazione “Nettuno” furono poi revocati.

MAXI SEQUESTRO DI BENI AI FRATELLI PERRI: IL VIDEO

Gran parte del patrimonio delle aziende della famiglia Perri era stato dissequestrato già il 7 aprile 2016 dal Tribunale del Riesame di Catanzaro che aveva svincolato tutte le altre società del gruppo comprese quelle facenti capo a Francesco Perri, fratello di Pasqualino e Marcello.

Pasqualino Perri

Da tempo nella famiglia sono in corso liti giudiziarie riconducibili al patrimonio immobiliare (ma anche agli interessi di Franco Perri in altri settori, come l’acquisto tramite la Fp holding, poi fallita, della storica concessionaria Fiat Tripodi ormai da tempo fallita) e dei tanti supermercati sparsi per la città di Lamezia e non solo (che da qualche mese hanno cessato le attività).

Franco Perri

Nell’ambito del processo “Andromeda”, tra l’altro, a Franco Perri gli viene contestato, anche di aver ordinato la gambizzazione di suo fratello Marcello (fatto ancora da accertare in sede giudiziaria) per motivi di carattere economico (fatto poi non accaduto).

Marcello Perri

Pasqualino, Franco e Marcello sono noti anche per le loro passioni sportive, in particolare Franco per il il calcio. È stato, oltre a sponsor della Pallavolo Lamezia (poi fallita) anche vicepresidente della Vigor Lamezia srl (allora militante in Lega Pro) società però fallita sia dal punto di vista sportivo che giudiziario (alcuni mesi fa è stata dichiarata fallita dal tribunale di Lamezia). Nella Vigor Lamezia erano soci anche Pasqualino e Marcello Perri. Il primo, fratello maggiore, con passioni soprattutto per le auto mentre il secondo per le moto (aveva aperto la concessionaria Ducati nelle adiacenze del centro commerciale Due mari e aveva progettato la realizzazione di un autodromo che doveva sorgere in località “Piano della Forca” nel territorio di Maida).

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