Vittorio Colao
3 minuti per la letturaALLA guida del “Dream Team” di eccellenze che, a partire dal 4 maggio prossimo dovrebbe gestire la ripartenza della Nazione dopo lo stop drammatico di questi mesi scanditi dall’emergenza Covid 19, un top manager con origini calabresi, origini di cui è da sempre più che orgoglioso.
Vittorio Colao, classe 1961, di madre bresciana, appartenente all’aristocrazia lombarda e padre fossatese che ricopri, tra le altre, la carica di vicepresidente della Total Italia. Laureato alla Bocconi, con all’attivo un Master ad Harvard e collaborazioni con la Banca Morgan Stanley e la società di consulenza McKinsey, Vittorio Colao è noto ai più per aver guidato prima Omnitel e poi Vodafone di cui è stato amministratore delegato dal 2008 al 2018; nonostante gli incarichi di enorme prestigio, questa eccellenza tutta Made in Italy non ha però mai dimenticato le origini calabresi, risale infatti a pochi mesi fa la sua ultima visita a Fossato Serralta dove è tornato per far visita ad un’anziana zia. Nel piccolo borgo presilano tutti conoscono la famiglia Colao, una vera e propria istituzione nell’assetto societario fossatese: Franco, lo zio dell’uomo che sarà chiamato a traghettare l’Italia nel tanto agognato Rinascimento “Post Coronavirus“, qui ha ricoperto per decenni la carica di sindaco, la zia Elsa, mancata soltanto pochi anni fa, insegnante elementare, precettrice di generazioni di piccoli compaesani.
Vittorio, da ragazzo, insieme al fratello Paolo, oggi architetto di chiara fama che vive in Francia, ha trascorso gran parte delle sue estati in questo paesino della collina calabrese, ospite nella grande casa patronale. Mesi scanditi dalla semplicità di un borgo nel quale mancava molto ma non l’essenziale, dagli affetti più cari, dagli appuntamenti pomeridiani e dalle passeggiate sul Corso. Molti coetanei di Colao che vivono ancora qui e che lui rincontra sempre con rinnovato piacere, ricordano il suo smisurato amore per lo studio e per i libri ma anche per il calcio ed il tennis.
Nonostante abbia raggiunto le vette più alte del Ghota finanziario mondiale, prendendosi anche indubbie soddisfazioni guidando operazioni che hanno fatto fruttare a Vodafone miliardi di dollari, Vittorio Colao non ha mai reciso il cordone ombelicale con i luoghi della sua infanzia e della sua adolescenza; torna ogni volta che può a Fossato Serralta, lo fa per trascorrervi periodi di vacanza con moglie e figli ma anche per incontrare lo zio Manlio, che si divide tra il Canada ed il borgo presilano e la zia acquisita ai quali è sempre stato molto attaccato. Un uomo solido, arrivato, con al suo attivo un curriculum da far tremare i polsi al più scafato degli economisti ma che, a detta dei fossatesi, ha mantenuto inalterato lo status di chi lo la conosciuto da ragazzo, identiche freschezza e semplicità di quando, adolescente, sedeva sui gradini della casa paterna o correva dietro ad un pallone sul precario campo da calcio cittadino; nessuna supponenza, ne alterigia anzi, le consuete disponibilità e cortesia nel confrontarsi, con i compaesani della sua famiglia di origine ogni volta che i numerosi impegni glielo consentono.
Un eccellente professionista dunque, il traghettatore scelto da Conte per farci uscire tutti dalle sabbie mobili del Coronavirus, ma soprattutto un uomo dalle spiccate doti umane.
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