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Tirocinanti in corteo a Catanzaro

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In centinaia sono scesi in piazza davanti la prefettura di Catanzaro, provenienti da tutta la Calabria, per chiedere la stabilizzazione dei tirocinanti


CATANZARO – In centinaia, provenienti da tutta la Calabria, sono scesi in piazza ieri mattina davanti la prefettura di Catanzaro per rilanciare la vertenza dei tirocinanti calabresi.
Circa 15 pullman e decine di macchine hanno raggiunto il capoluogo in risposta alla mobilitazione lanciata della NIdiL Cgil, FeLSA Cisl, UIL Temp e Usb FdS. L’approvazione di un emendamento al Milleproroghe ha previsto la possibilità di una contrattualizzazione per 18 mesi a 18 ore dei tirocinanti. Inoltre, una definizione tecnica parziale – sottolineano i sindacati – ha escluso dalle procedure circa 500 lavoratori.

La medesima norma, però, rimanda a una dotazione finanziaria di soli 5 milioni di euro del tutto insufficiente a fronte di un fabbisogno di circa 70 milioni di euro annui. La contrattualizzazione, pertanto, risulta al momento, secondo i sindacati, una possibilità solo teorica, stante la situazione di cronico deficit finanziario in cui versano gli Enti locali calabresi, ed il rischio concreto è che quanto conquistato con le lotte sindacali rimanga lettera morta. I fondi necessari per la contrattualizzazione di questa larga fetta di precariato calabrese, però, potrebbero essere reperiti nei mesi di maggio e giugno prossimi quando in Parlamento sarà avviata la discussione dell’assestamento di bilancio , oltre a emendare la definizione tecnica degli enti che possono contrattualizzare e così recuperare i lavoratori esclusi.

SPOSATO: BASTA FALSE PROMESSE

«Non è più possibile continuare a non dare risposte ai lavoratori a fare promesse che poi non si possono mantenere» – ha dichiarato il segretario generale della Cgil Angelo Sposato. «La soluzione che è stata individuata a livello nazionale non è sufficiente perché non garantisce la contrattualizzazione di lavoratrici e lavoratori. Quello che noi chiediamo al governo è di fare oltre alla norma che andrebbe migliorata, perché non tiene dentro tutti i lavoratori in questione anche il finanziamento necessario per mandare avanti la contrattualizzazione e non ci fermeremo qui se non arriveranno risposte da parte del governo e della Regione che si è impegnata anche a sostenere gli enti e le amministrazioni comunali andremo avanti con la lotta e ne alzeremo il livello» – ha assicurato Sposato.

RUSSO: TROVARE LE RISORSE NECESSARIE

Per il segretario della Cisl, Tonino Russo «bisogna lavorare coesi, bisogna subito trovare le risorse necessarie per dare dignità a questi lavoratori soprattutto per procedere nell’impegno e nell’accordo sottoscritto anche con le organizzazioni sindacali cioè quelle di contrattualizzare questi lavoratori a 18 ore. Per poter contrattualizzare questi lavoratori a 18 ore servono 70 milioni».
«Tutta la Calabria – ha detto il segretario Usb Saverio Bertoluzzi – tra qualche mese si ritroverà in mezzo alla strada. Il disagio sociale non sarà solo per il singolo tirocinante, ma sarà un disagio sociale per tutta la Calabria».

SENESE: «COME SE IN CALABRIA FOSSE NORMALE AVERE COME PRASSI IL LAVORO PRECARIO»

«Alle nostre spalle abbiamo 4200 lavoratori – ha sottolineato la segretaria generale della Uil Maria Elena Senese. «Ricordo che queste persone hanno garantito alle amministrazioni comunali di andare avanti, i servizi sui territori ed oggi c’è il rischio che non vengano stabilizzati e come se in Calabria fosse normale avere come prassi il lavoro precario. Questi sono i cosiddetti lavoratori fantasma».

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