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Nicola Gratteri nel chiostro del palazzo che ospiterà la nuova Procura di Catanzaro

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CATANZARO – «È un edificio solenne molto bello, un antico convento del 1400, e penso sia uno degli Uffici giudiziari, una delle Procure più belle di Italia da un punto di vista architettonico. Ha un chiostro già stupendo che intendo valorizzare ancora di più e ancora meglio. La sera quando viene illuminato dai faretti, è ancora più suggestivo».

È più che entusiasta, il procuratore della Repubblica di Catanzaro, Nicola Gratteri, che ieri mattina, in veste di Cicerone, ha descritto e fatto visitare ai giornalisti i locali della nuova sede della Procura del capoluogo calabrese, sita in piazza Stocco. Procura che ha voluto si realizzasse, già dal giorno del suo insediamento, il 16 maggio del 2016, e che vede la luce nella città dei tre colli dopo sei anni di lavori di ristrutturazione, restauro e risanamento conservativo dell’edificio e non poche polemiche da parte di chi, all’indomani della proposta del procuratore, voleva che si creasse un contenitore culturale.

Una sede di grande interesse storico-culturale, di grande impatto non solo visivo e artistico, essendo ospitata in quello che era l’antico convento degli Osservanti, risalente al ‘400 (destinato alla fine del 1800 e fino ai primi anni del 2000, a sede dell’Ospedale militare e, subito dopo, lasciato chiuso per ben 12 anni) e di cui conserva molte testimonianze al suo interno ma, anche, di innovazione tecnologica, presentando già all’ingresso un totem hi-tech che faciliterà la comunicazione con il pubblico. Facile districarsi nel dedalo di corridoi e stanze in cui sono stati disposti tutti gli uffici, grazie alle indicazioni che si trovano ad ogni passo e su ogni porta. Al piano terra, quello a cui si accede dal grande portone d’ingresso, e che gira tutto intorno al chiostro dell’ex convento – limitrofe, inoltre, alla Parrocchia di Santa Teresa dell’Osservanza – che fungerà da luogo aperto al pubblico per eventi culturali e musicali (con le dovute garanzie di sicurezza) e assieme all’ampia reception sono ospitati gli uffici aperti al pubblico, quali quello del Settore dibattimentale e ricezione atti – entrambi già in piena operatività da diversi giorni assieme a quelli amministrativi – le sale di ascolto per gli avvocati. Da un corridoio, si esce su un ampio piazzale esterno che affaccia sull’edificio del Tribunale Ferlaino, e fa intravedere la Corte d’appello, e dal quale si può ammirare la struttura che ospiterà la nuova sala intercettazione. Quest’ultima un vero e proprio esempio di moderna architettura eco-compatibile, la prima struttura del genere in tutta Europa – sottolinea il procuratore – per la quale è stato impiegato vetro e acciaio per la sua realizzazione, oltre a sfruttare pienamente l’energia solare assorbita dalle pareti dell’edificio che avranno la funzione di una sorta di pannelli solari capaci di seguire lo spostarsi della luce nel corso della giornata, e che vede sul tetto un prato, capace di mantenere la temperatura all’interno stabile.

Ma il capo della Dda, mantiene il massimo riserbo sugli altri locali dislocati lungo i 6000mq della nuova Procura (2000 in più rispetto agli ex locali che ritornano in uso alla corte d’Appello), ai quali non lascia accedere. Salendo le scale che portano ai due piani superiori, si trovano le stanze dei pm (ricavate da quelle che sono state le cellette private dei monaci) dei rispettivi cancellieri, dei tre sostituti e del procuratore Gratteri, oltre alla sala conferenza (che dà l’opportunità di collegarsi direttamente con le carceri per svolgere gli interrogatori da remoto), alla sala relax dove potersi recare per bere un caffè, nelle lunghe giornate di lavoro.

«C’è tanto, ancora tanto lavoro da fare in Calabria, come in tutta Italia. In questi anni abbiamo recuperato un po’ più di credibilità e fiducia da parte delle persone. C’era tanta gente, prima, molto sconfortata e sfiduciata verso la magistratura. Ora, ricomincia a fidarsi di noi». Ha evidenziato Gratteri, mentre illustra i suoi prossimi progetti che include la realizzazione di un garage sotterraneo per tutti i dipendenti, da realizzare sotto la rotatoria Gualtieri (la bozza del progetto prevede 180 posti auto, gli stalli per le moto, i posti riservati per i diversamente abili, e un ascensore interno collegato direttamente alla Procura), come lo stesso dichiara, spiegando di aver già trovato i fondi (circa 5 mln di euro) necessari per la costruzione, che potrebbero arrivare in parte dal Ministero dei Lavori pubblici e dalla Regione Calabria. «Mi piace l’idea che oltre a migliorare sul piano lavorativo questa Procura, che per me è diventata molto efficiente e non è più considerata la Cenerentola d’Italia, siamo riusciti a realizzare prima un’aula bunker di ultima generazione anche sul piano delle tecnologie e dal punto di vista della sicurezza sanitaria, con posti distanziati per la pandemia, ed ora questa nuova procura. Un impegno che mi è costato molto non solo per i tanti viaggi fatti a Roma in questi anni, per far comprendere la del progetto, e poi venire qui ogni due giorni durante la ristrutturazione per parlare con gli addetti ai lavori».

L’inaugurazione ufficiale della nuova sede della Procura – che permetterà di risparmiare circa un milione e 700mila euro di fitti l’anno -, si svolgerà tra ottobre e novembre – perché i traslochi non sono del tutto completati – ma entro fine anno, avranno una nuova sede anche gli uffici della Procura Europea e quelli delle sezioni di Polizia Giudiziaria, che saranno ospitati a Palazzo Alemanni, messo a disposizione nelle ultime settimane dalla Regione Calabria.

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