Nicola Gratteri
2 minuti per la letturaCATANZARO – Blitz dei carabinieri coordinati dalla Procura della Repubblica di Catanzaro che questa mattina hanno dato esecuzione, nell’ambito dell’Operazione Last Generation, ad un decreto di fermo emesso dalla Direzione distrettuale Antimafia di Catanzaro, diretta dal procuratore Nicola Gratteri, nei confronti di 24 persone considerate contigue al clan di ‘ndrangheta dei Gallace.
GUARDA L’ELENCO DELLE PERSONE COINVOLTE
L’operazione, che ha coinvolto oltre 200 carabinieri della Compagnia di Soverato (CZ) e del Comando Provinciale di Catanzaro, è stata eseguita nelle province di Catanzaro, Reggio Calabria e Milano, e riguarda i reati di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti aggravata dal metodo mafioso, dall’ingente quantitativo e dall’aver indotto a commettere il reato minorenni, di detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti, di porto illegale di armi da fuoco, favoreggiamento, furto aggravato ed altro.
SCOPRI TUTTI I CONTENUTI SULL’OPERAZIONE LAST GENERATION
In particolare, l’indagine è stata condotta dal Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Soverato, con il supporto delle Stazioni Carabinieri di Guardavalle, Davoli, Soverato, Satriano, Cardinale e Gasperina, ed è stata avviata dopo la scoperta «di un bidone contenente un notevole quantitativo di sostanza stupefacente, avvenuto nella periferia di Soverato nel marzo 2017, nell’ambito di un servizio di controllo del territorio messo in atto dai Carabinieri».
GUARDA IL VIDEO CON LE IMMAGINI DEI CARABINIERI CHE INCHIODANO GLI INDAGATI
La procura spiega, inoltre, che le indagini «hanno permesso di documentare la gestione organizzata dell’attività di spaccio (cocaina, hashish e marijuana) da parte del sodalizio, con base operativa nel soveratese e con proiezioni in altre realtà nazionali ed estere, e che aveva come leader Vincenzo Aloi, nipote di Vincenzo Gallace, capo dell’omonima cosca di ‘ndrangheta radicata a Guardavalle».
[editor_embed_node type=”photogallery”]90014[/editor_embed_node]
Secondo quanto appurato, il gruppo criminale, «oltre a rifornire l’area del soveratese, riusciva a far arrivare importanti quantitativi di cocaina anche nelle più competitive piazze di spaccio del milanese e del maceratese».
Inoltre, nel corso delle indagini, sono state arrestate in flagranza di reato altre 7 persone, sequestrati oltre 2 chilogrammi di stupefacente di vario genere (cocaina, hashish e marijuana) e un’arma clandestina con le relative munizioni.
Non mancano, poi, transazioni economiche «inerenti ai traffici illeciti poste in essere dagli indagati per oltre mezzo milione di euro, da cui è scaturita l’emissione di un decreto di sequestro preventivo per pari importo».
I beni sequestrati sono un esercizio commerciale, un capannone industriale, una barca, un appartamento, 4 autovetture, 16 conti correnti e depositi postali».
Infine, nel corso dell’esecuzione dei fermi e delle perquisizioni sono stato arrestati in flagranza di reato due degli indagati, poiché trovati in possesso di cocaina, marijuana e hashish, e oltre 10.000 euro in contanti.
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA