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Gratteri nel suo ufficio visto da Charlie Hebdo

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CATANZARO – «Il nemico numero uno dei mafiosi» e «un eroe nazionale»: con queste parole Charlie Hebdo, il periodico settimanale satirico francese, che nel 2015 subì un attentato terroristico, presenta una corposa intervista al procuratore capo di Catanzaro, Nicola Gratteri.

Gratteri ha lanciato l’allarme sull’insediamento della ‘ndrangheta nella zona della Costa Azzurra, a conferma di una criminalità organizzata sempre più invasiva e decisa a varcare anche i confini nazionali.

L’immagine del procuratore di Catanzaro è stata ripresa dalla rivista nel modo a loro più consono: la vignetta. Così Gratteri appare prima nel suo ufficio di Catanzaro, circondato dai documenti e costantemente monitorato dalla scorta, come evidenzia Charlie Hebdo, poi in un primo piano con tanto di similitudine con Giovanni Falcone.

La vignetta del primo piano

Per Charlie Hebdo, Gratteri è un «magistrato che combatte da più di trent’anni contro le mafie. Ed è un lavoro pericoloso in Italia» e il paragone immediato è quello a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Dunque, Gratteri, secondo la rivista francese, è «il nemico n°1 per i mafiosi, ma un eroe nazionale per tutta la popolazione, che sogna di eliminarli».

Al centro dell’intervista ci sono la lotta alla ‘ndrangheta e l’inchiesta “Rinascita Scott”, con il giornalista che fa ripercorrere al magistrato retroscena e attività della maxi operazione. Ancora una volta, tra domande e risposte, emerge il ruolo della cosiddetta “zona grigia” e dei rapporti tra politica, imprenditoria e professionisti con le cosche calabresi: «Se la ‘ndrangheta esiste – ha evidenziato Gratteri – è anche perché i centri dl potere amministrativo usano la violenza, le minacce e la paura. Per questo servono i mafiosi, presenti sul territorio 365 giorni l’anno».

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