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Dopo sei anni di processo, “Calabria Verde” si conclude con una condanna per l’ex dirigente dell’Economato e quattro assoluzioni per altri imputati.
CATANZARO – Una condanna e quattro assoluzione, dopo sei anni di processo, di conclude così il primo grado dell’indagine “Calabria Verde” che vedeva imputati ex dirigenti ed ex dipendenti dell’ente in house della Regione Calabria. I reati contestati agli imputati, a vario titolo, erano abuso d’ufficio, peculato, violenza o minaccia a pubblico ufficiale, falsità ideologica e materiale commessa dal pubblico ufficiale in atto pubblico. Secondo l’accusa gli imputati avrebbero illecitamente gestito i fondi Por 2007/2013, il Tribunale di Catanzaro, al termine di un dibattimento smonta le accuse, condannando l’ ex dirigente dell’Economato di Calabria Verde, Marco Mellace a tre anni e sei mesi.
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Assolti invece: l’ex dirigente del settore 3 di Calabria Verde Alfredo Allevato e l’ ex dirigente della segreteria del direttore generale Antonio Errigo. Assolti anche Emanuele Ciciarello, ex dipendente della società ed attuale consigliere comunale di Catanzaro e Gennarino Magnone, all’epoca dei fatti agrotecnico destinatario di un incarico di consulenza esterna. Mentre non c’è stata sentenza per l’ex dirigente generale di Calabria Verde Paolo Forgiuele, deceduto nel corso del processo. L’inchiesta della Procura della Repubblica di Catanzaro era incentrata sulla presunta illecita gestione dei fondi nell’ambito del Por 2007/2013 e contemplava anche l’uso improprio dell’auto di Calabria Verde per recarsi a una visita medica o al porto per imbarcarsi su uno yacht. Tra le accuse anche il presunto cambio degli pneumatici su auto private ed una vacanza a Roma con famiglia, sempre a carico dell’ente in house della Regione.
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