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La finanza sequestra oltre 145mila euro e notifica l’interdizione dall’esercizio dell’attiva di impresa nei confronti di un imprenditore accusato di bancarotta fraudolenta


CATANZARO – Nei giorni scorsi i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catanzaro hanno eseguito una ordinanza di applicazione della misura interdittiva del divieto di esercitare l’attività d’impresa per la durata di un anno e ad un decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca per una somma pari a 145.458,47 euro nei confronti di un imprenditore del settore edile.

I provvedimenti di sequestro dei beni ed interdizione dall’attività di impresa, emessi dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Catanzaro su richiesta della Procura della Repubblica del capoluogo, riguardano un soggetto indagato dalla procura stessa in quanto ritenuto responsabile a vario titolo dei reati di bancarotta fraudolenta documentale e patrimoniale.

BANCAROTTA FRAUDOLENTA, LA FINANZA SEQUESTRA OLTRE 145 MILA EURO

Le indagini, condotte dai finanzieri del Gruppo della Guardia di Finanza di Catanzaro e coordinate dalla procura della Repubblica, sono partite a seguito del fallimento di una società catanzarese operante nel settore edile. In particolare, i vari approfondimenti di indagine svolti nel corso delle settimane di indagine, hanno consentito agli inquirenti di delineare la sussistenza, secondo l’accusa, della gravità indiziaria circa la distrazione di disponibilità finanziarie (pari a circa 145.000) in danno, principalmente, dell’Erario messa in atto dall’imprenditore accusato.

Andando maggiormente nel dettaglio, inoltre, l’accusa ritiene che l’imprenditore possa aver portato al fallimento la società in questione, mediante una gestione considerata dagli inquirenti “regressiva e disinteressata della stessa, a vantaggio di altre due società costituite ad hoc in periodo pre-fallimentare e – sostiene in conclusione l’accusa – intestate ai suoi diretti conviventi, ma di fatto a lui riconducibili, nonché mediante frequenti operazioni di prelievo e pagamenti – ritenuti dai militari della Finanza – privi di giustificazione e di relativa causale”.

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