L'operazione Karpanthos
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Inchiesta Karpanthos sulla mafia dei boschi, il giudizio ordinario si farà a Crotone per 18. A ottobre al via l’abbreviato a Catanzaro per 52
CATANZARO – Il gup distrettuale Mario Santoemma ha disposto il rinvio a giudizio per 18 imputati su 71 finiti sotto accusa nel procedimento che nel settembre scorso portò all’operazione Karpanthos, condotta dalla Dda e dai carabinieri contro le cosche della Presila catanzarese e i loro alleati del Crotonese. Il processo col rito ordinario si farà il prossimo 17 ottobre dinanzi al Tribunale penale di Crotone. Tra quanti hanno scelto il rito ordinario anche l’ex sindaco di Cerva Fabrizio Rizzuti, che era alla guida del Comune poi sciolto per infiltrazioni mafiose, l’ex assessore Raffaele Scalzi e l’ex consigliere Raffaele Borelli.
Ben 52 hanno scelto il rito abbreviato: le richieste dell’accusa sono previste il 10 ottobre. Una posizione è stata stralciata. Nel corso della requisitoria, la pm antimafia Veronica Calcagno ha sottolineato che il fatto che il grosso degli imputati abbia scelto il rito abbreviato, che prevede sconti di pena di un terzo in caso di condanna, conferma la solidità dell’impianto accusatorio, rafforzato dalle dichiarazioni di tre nuovi collaboratori di giustizia. Si tratta di Domenico Colosimo, Vincenzo Antonio Iervasi e Mario Gigliotti, finiti in carcere nella retata di un anno fa; quest’ultimo è stato “zittito” da chi ha inteso minacciare suoi familiari inducendolo ad annunciare in udienza che non avrebbe più fatto rivelazioni.
MAFIA DEI BOSCHI, I NOMI DEGLI IMPUTATI CHE VANNO A GIUDIZIO
- David Berlingieri (24), di Petronà;
- Raffaele Borelli (48), di Cerva;
- Giuseppe Colosimo (65), di Petronà;
- Alessandro Cropanese (26), di Catanzaro;
- Fabrizio Rizzuti (50), di Cerva;
- Pietro Paolo Scalzi (54), di Petronà;
- Raffaele Scalzi (43), di Cerva;
- Venanzo Scalzi (27), di Petronà;
- Antonio Scerbo (33), di Isola Capo Rizzuto;
- Rosario Severini (47), di Borgia;
- Angelo Elia (44), di Cerva;
- Giuditta Gaglione (24), di Crotone;
- Francesco Serrao (57), di Mesoraca;
- Giulietta Ascone (52), di Polistena;
- Luciano Ascone (53), di Taurianova;
- Giovanni Greco (41), nato a Catanzaro;
- Giovanni Antonio Evalto (47), di Seminara;
- Leonardo Zoffreo (54), di Cutro.
LE ACCUSE
Le accuse sono, vario titolo, di associazione mafiosa finalizzata a traffici di stupefacenti, estorsioni, rapine ma anche voto di scambio e intestazioni fittizie. Le consorterie criminali di quell’area rientrano nella sfera d’influenza del capobastone di Mesoraca, Mario Donato Ferrazzo, come dimostrano i numerosi imputati dell’Alto Crotonese. I Carpino sarebbero dominanti a Petronà e Cerva ma si muoverebbero sotto l’egida della cosca Ferrazzo.
GOLE PROFONDE
Intanto, le gole profonde stanno continuando a svelare segreti e misteri facendo ritrovare anche reperti utili per ricostruire delitti che per oltre un ventennio hanno insanguinato i boschi. A Cerva è stata rinvenuta la moto forse utilizzata dai killer che hanno ucciso Silvano Talarico, dipendente comunale di Petronà freddato nel luglio 2008. Ritrovato anche un casco e un giubbotto. Il boss di Mesoraca Mario Donato Ferrazzo, tra quanti optano per il rito abbreviato, detta legge anche nella Sila catanzarese, secondo i pentiti. Sarebbe lui il «responsabile della montagna».
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PARTE CIVILE E DIFESE
Tra le parti civili il Comune di Cerva, rappresentato dall’avvocata Filly Pollinzi, e quello di Petronà, difeso dall’avvocata Manuela Calautti. Gli enti locali si sono costituiti insieme al ministero degli Interni, a Poste italiane e Agenzia delle entrate. Respinta perché tardiva la costituzione del Comune di Belcastro.
Folta la pattuglia difensiva, composta dagli avvocati Raffaele Bruno, Giuseppe Bubbo, Maurizio Bubbo, Luigi Falcone, Gianni Russano, Tiziano Saporito, Vincenzo Puccio, Francesco Provenzano, Maurizio Capellupo, Antonio Ludovico, Gregorio Viscomi, Aldo Truncè, Paolo Carnuccio, Sergio Rotundo, Marco Rocca, Giovanni Merante, Pietro Funaro, Domenico Magnolia, Enzo Ioppoli, Pietro Pitari, Francesca Buonopane, Salvatore Iannone, Salvatore Staiano.
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