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LA sede procura della Repubblica di Catanzaro

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Tredici misure cautelari eseguite dalla Guardia di Finanza di Catanzaro nell’ambito di una indagine per una maxi frode fiscale

CATANZARO – Secondo quanto appurato dalla Finanza durante le indagini la presunta associazione a delinquere scoperta si avvaleva di una società di diritto estone e di due società catanzaresi “filtro”. Entrambe, gestite, di fatto o di diritto, da un uomo di nazionalità ucraina. L’obiettivo del sistema era frodare l’IVA e acquisire così profitti illeciti per milioni di euro.

In particolare, le due società con sede a Catanzaro erano utilizzate come mere “cartiere”. Emettevano fatture per operazioni inesistenti utilizzate da 15 acquirenti (imprese individuali o società nazionali) aventi sede in Calabria, Sicilia e Lombardia. Con questo sistema dal 2016 al 2021 gli indagati avrebbero realizzato l’evasione dell’Iva per circa 3,5 milioni di euro. Inoltre, avrebbero immesso sul mercato quasi 41 mila tonnellate (oltre 1500 container) di combustibile di alta qualità (pellet) a prezzi altamente concorrenziali (risparmio medio del 16% a tonnellata). Con danno sia per l’Erario che per gli imprenditori onesti. Il sequestro fa seguito a quello già disposto dalla Procura di Catanzaro ed eseguito dalla Finanza il 16 marzo 2021 per 2,3 milioni di euro (LEGGI).

Le accuse contestate sono di associazione per delinquere finalizzata all’evasione dell’Iva attraverso l’utilizzo di una “frode carosello” con connotati transnazionali. Ma anche dichiarazioni fiscali fraudolente mediante uso di fatture per operazioni inesistenti, omessa dichiarazione e omesso versamento Iva.

Con queste ipotesi di reato, quindi, nelle province di Catanzaro, Cosenza, Reggio Calabria, Vibo Valentia, Crotone, Palermo e Cremona, i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catanzaro, coordinati dalla Procura della Repubblica di Catanzaro, hanno eseguito l’ordinanza cautelare. Il Gip di Catanzaro ha disposto l’applicazione di misure cautelari personali nei confronti di tredici persone (tre delle quali di nazionalità ucraina).

Per tre di loro sono stati disposti gli arresti domiciliari e il divieto di esercitare attività d’impresa per dodici mesi. Per gli altri dieci indagati il giudice ha previsto la misura interdittiva del divieto di esercitare attività d’impresa per dodici mesi. Contestualmente, la Finanza ha eseguito il sequestro preventivo di disponibilità finanziarie e beni per oltre 1,2 milioni di euro, quale profitto dei reati ipotizzati. Sequestrate anche le due società c.d. “cartiere” utilizzate dall’associazione.

I provvedimenti emessi su richiesta della Procura della Repubblica di Catanzaro sono scaturiti da attività di indagine svolte dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria/Gruppo Tutela dell’Economia della Guardia di Finanza di Catanzaro che avrebbero consentito di delineare, nella fase delle indagini preliminari la gravità indiziaria circa la sussistenza di un’associazione per delinquere a carattere transnazionale finalizzata all’evasione dell’Iva nel settore della commercializzazione del pellet attraverso la realizzazione di una “frode carosello”.

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