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La sede della Procura di Catanzaro

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Dopo la nomina di Nicola Gratteri a capo della procura di Napoli si apre la corsa alla procura di Catanzaro: indiscrezioni sugli “interessati” Capomolla sarà il reggente ma sono tanti i possibili successori

CATANZARO – Come previsto alla fine Gratteri ha avuto le sue 18 preferenze più una, quella del vicepresidente del Csm, che in genere non prende parte al voto per gli incarichi direttivi e che non era conteggiato nella nostra previsione. Per l’attuale procuratore di Catanzaro, oltre ai membri laici del Consiglio Superiore e ai togati di Magistratura Indipendente, hanno votato pure altri due magistrati, vale a dire il Pg della Cassazione Luigi Salvato e il consigliere Antonio Laganà di Unicost, corrente che nella votazione di ieri al Plenum, ha invece sostenuto la candidatura di Giuseppe Amato.

A FAVORE DI GRATTERI TRE VOTI PESANTI (DUE PREVISTI UNO A SORPRESA)

Per Gratteri due voti in più “pesanti”. Come pesante è stato il terzo voto in più, espresso dal vicepresidente Fabio Pinelli, che nell’occasione ha deciso di non astenersi, infrangendo la prassi, forse temendo una votazione in bilico. Per Gratteri non c’è stata quell’acclamazione pressoché unanime come s’immaginava inizialmente. Tuttavia, l’organo di autogoverno della magistratura, a favore del noto pm calabrese, simbolo della lotta alla ndrangheta, ha espresso una maggioranza assoluta, già al primo giro, che ha consentito di chiudere la partita per la nomina del nuovo procuratore di Napoli, senza dover ricorre ad un successivo ballottaggio fra i due candidati più votati, dei tre in lizza.

Quando la V commissione di Palazzo dei Marescalli, lo scorso 6 luglio, ha proposto una doppia alternativa a Gratteri candidato nettamente favorito, in molti hanno pensato a una “trappola” per mandare alla guida della procura partenopea un altro magistrato. Ora, possiamo dire che la presunta trappola, a limite, è stata solo tentata e che le ipotizzate “trame” correntizie contro Gratteri non ci sono state o non hanno funzionato. Fra pochi mesi (ma potrebbe essere pure tra poche settimane se ci sarà l’anticipato possesso della sede) Nicola Gratteri andrà, dunque, a dirigere l’ufficio inquirente più grande d’Italia.

DOPO LA NOMINA DI GRATTERI A NAPOLI SI APRE LA CORSA DEI SUCCESSORI PER LA DDA DI CATANZARO

Dopo tale passaggio, la procura antimafia di Catanzaro sarà retta dal procuratore vicario, Vincenzo Capomolla, in attesa della nomina del nuovo capo della Dda catanzarese. E chi potrebbe essere il successore di Gratteri a Catanzaro? Diversi magistrati potrebbero essere interessati a concorrere. Potrebbe fare domanda il procuratore di Lamezia, Salvatore Curcio e il procuratore aggiunto di Reggio Calabria, Giuseppe Lombardo. Anche il procuratore reggino, Giovanni Bombardieri potrebbe essere interessato. Bombardieri è in corsa per la procura di Torino, ma non è detto che prevalga e allora non si è esclude che, nel frattempo, decida di giocarsi la carta per un ritorno a Catanzaro.

Molto probabilmente parteciperà al concorso lo stesso Capomolla. Pure Francesco Curcio, oggi procuratore a Potenza, ha tutte le carte in regola per ambire alla guida della Dda calabrese. E lo stesso dicasi per Rosa Volpe, fino a poco tempo fa procuratore facente funzioni a Napoli. Qualcuno ha pensato pure ad un ritorno a Catanzaro del procuratore salernitano Giuseppe Borrelli. Ma forse la sua candidatura, che sarebbe stata in pole, è impossibile per via della legittimazione al trasferimento da Salerno, che ancora non c’è.

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Francesco Ridolfi

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