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Giuseppe Frijia

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Fangopoli, per gli amministratori della società il consigliere Frijia (che per i pm è consapevole di essere una “testa di legno”) «parla troppo»

LAMEZIA TERME – Alle elezioni comunali di Curinga di maggio scorso, è stato il più votato della lista Oltre, ottenendo ben 388 voti (il terzo con il maggior numero di preferenze di tutti i 33 candidati consiglieri comunali delle tre liste in lizza). Giuseppe Frijia, è stato assessore (aveva anche la delega all’agricoltura) e consigliere comunale uscente dell’amministrazione Serrao, a maggio scorso confermato consigliere comunale nella lista capeggiata dal candidato sindaco Roberto Sorrenti, (sconfitto dall’attuale sindaco, l’ex generale della Guardia di Finanza, Elia Pallaria) Giuseppe Frijia, dunque, una figura centrale della politica curinghese, ma ora anche una delle figure centrali dell’inchiesta “Fangopoli”.

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Nel confronti di Frijia il gip, Gabriella Pede, ha disposto la misura cautelare del divieto di esercitare l’attività d’impresa nel settore ambientale e a ricoprire qualunque carica nelle società del settore ambientale, in qualità di amministratore unico della società G&D Ecologica spa, la società (con sede legale a Lamezia e dal 20 gennaio 2022 ad Acconia di Curinga) che avrebbe gestito abusivamente, in assenza e in violazione delle relative autorizzazioni, ingenti quantitativi di rifiuti.

LE ACCUSE AL CONSIGLIERE COMUNALE DI CURINGA

Le accuse contro il consigliere comunale sono pesanti, insieme a Gioacchino Rutigliano e ad altri indagati, avrebbe impartito disposizioni, con riferimento alle attività di stoccaggio, ciascuno con riferimento ai ruoli formali e di fatto ricoperti (Rutigliano amministratore di fatto della G&D Ecologica spa e Campisano dipendente, responsabile dell’ufficio logistica). Il tutto emerge dai molteplici dialoghi intercettati dai carabinieri attraverso le quali emerge, in particolare – la piena consapevolezza (secondo i pm Chiara Bonfadini della procura di Catanza e Marica Brucci della procura di Lamezia) con riferimento all’attività illecita posta in essere all’interno dell’impianto della società G&D Ecologica spa.

FANGOPOLI, LE INDAGINI SULLA G&D E IL RUOLO DEL CONSIGLIERE TESTA DI LEGNO

Una indagine iniziata a seguito dell’acquisizione di una notizia di reato ad opera dei carabinieri di Maida in ordine a un deposito incontrollato di rifiuti fognari trasportato proprio da un veicolo della società G&D Ecologica spa. E ancora di un controllo autonomo dei carabinieri nel Nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Lamezia su un mezzo di trasporto della stessa società che perdeva liquami, rilevando la presenza di un formulario identificativo di rifiuti falso. Dalle intercettazioni emerge che i fratelli Rutigliano si lamentano della mancata riservatezza di Frijia, dicendo che “parla troppo”, maturando la decisione di non confermare l’incarico anche perché Frija si sarebbe lamentato del mancato accredito del suo stipendio, oltre che di sentirsi proprietario di un’azienda non sua.

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Secondo i pm, inoltre, lo stesso Frijia dimostra di avere piena consapevolezza della sua veste prettamente formale di “testa di legno” e di ritenere quel ruolo suo di “impiccio” per come riportato al telefono dai fratelli Rutigliano. Nel corso delle indagini gli inquirenti hanno individuato episodi di sversamento illecito di rifiuti, entrambi a vario titolo riconducibili alla G&D Ecologica spa.

In particolare, gli inquirenti annotano che il 29 luglio del 2019 a Feroleto Antico, veniva riscontrato uno sversamento di rifiuti del tipo compost misto e materiale plastico e metallico vario all’interno di un terreno privato, concesso in affitto a Frijia. Altro sversamento illecito di rifiuti avvenne a Curinga, il 14 agosto del 2020, all’interno di un terreno privato.

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