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Dettagli inquietanti dall’inchiesta Fangopoli: a Lamezia Terme l’orario di scarico dei rifiuti deciso in base alla puzza per non attirare attenzioni
LAMEZIA TERME – Per evitare lamentele, i rifiuti venivano scaricati in orari diversi. Quelli con il cattivo odore maggiore nella serata. Quelli che emanavano un minore fetore nel primo pomeriggio perché l’area industriale di Lamezia (dove era ubicato uno degli impianti finiti sott’inchiesta) nelle prime ore del pomeriggio è poco frequentata. Emerge anche questo nell’inchiesta “Fangopoli”, con cui la Dda di Catanzaro avrebbe sgominato un traffico illecito di rifiuti tra le province di Catanzaro e Crotone.
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L’attività investigativa svolta – scrive il gip Gabriella Pede che ha firmato le 20 misure cautelari, sei indagati agli arresti domiciliari, dieci sottoposti a obbligo di dimora e quattro al divieto temporaneo di esercitare attività di impresa nel settore ambientale e a ricoprire qualunque carica all’interno delle società del comparto, su richiesta dei pm della Dda Chiara Bonfadini e Marica Brucci – che consentito di accertare lo svolgimento, da parte di Gioacchino Rutigliano, 38 anni, di Curinga, amministratore di fatto della G&D Ecologica spa con sede nell’area industriale di Lamezia e da gennaio 2022 ad Acconia di Curinga, figura centrale dell’inchiesta, in collaborazione con i suoi dipendenti, della gestione illecita di ingenti quantitativi di rifiuti speciali pericolosi presso la sede aziendale G&D Ecologica spa.
Gli inquirenti hanno appurato, infatti, che all’interno dei capannoni della G&D Ecologica spa avveniva un vero e proprio stoccaggio di rifiuti non autorizzato. Il tutto emerge in particolare dalle numerose intercettazioni telefoniche nonché appostamenti filmati dai carabinieri. Molti i contatti intercettati dai carabinieri fra Rutigliano e i suoi dipendenti, anche autisti. Tra l’altro, a proposito del ruolo dei dipendenti, dall’attività investigativa si è, inoltre, appreso che i dipendenti della G&D Ecologica spa, in base alla fascia oraria, prediligevano i rifiuti da lavorare, in modo da evitare qualunque tipo di lamentela da parte dei vicini.
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FANGOPOLI, A LAMEZIA SI SCELGONO GLI ORARI DI DEPOSITO DEI RIFIUTI A SECONDA DELLA PUZZA
Così, nel primo pomeriggio, venivano lavorati i rifiuti che “non fetono”. Nelle ore più tardi i rifiuti che emettono un odore peggiore. Tanto di apprende chiaramente dalle conversazioni captate il 21 ottobre del 2021. Un dipendente della società (Francesco Denaro, 45 anni, di Sersale, con obbligo di dimora) contatta Antonietta Campisano Vescio, 45 anni, di Lamezia Terme (finita agli arresti domiciliari) e le chiede l’autorizzazione all’inizio di lavori non meglio precisati. Vescio dispone che, tenuto conto dell’orario, deve cominciare da “quelli che non fetono”.
A distanza di un paio d’ore, un altro dipendente della società contatta Vescio, chiedendole disposizioni in ordine ai rifiuti da trattare. Vescio replica dicendo: “allora quelli di Battipaglia li dovete togliere tutti che non quelli più fetori…più fetore possibile. Battipaglia devi togliere tutto eh… ci devi mettere tutti i fanghi possibili e immaginabili qua dentro Domè… cerca di fare… carica bello pulito eh”. E’ chiaro, dunque, che essendo cambiata la fascia oraria, Vescio prediliga i rifiuti che emanano un cattivo odore maggiore, temendo possibili lamentele da patte dei vicini. L’impianto della società G&D Ecologica spa, è collocato nella zona industriale di Lamezia Terme, la quale è meno frequentata nelle prime ore del pomeriggio.
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