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CATANZARO – Un’incredibile truffa con al centro l’inesistente Stato Teocratico Antartico di San Giorgio, con sede a Catanzaro, ai danni di centinaia di persone. È in corso dalle prime ore del mattino una vasta operazione coordinata dalla Procura della Repubblica di Catanzaro, diretta dal Procuratore Nicola Gratteri, ed eseguita dagli uomini della Polizia di Stato con l’ausilio della Direzione Centrale Polizia di Prevenzione e dalle Questure di Cosenza, Genova, Lucca, Perugia, Padova, Teramo e Trapani.
L’operazione “L’isola che non c’è” ha portato a 13 misure cautelari ( dodici arresti domiciliari e un obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria) per un totale di 30 indagati. I reati contestati sono: associazione a delinquere, truffa, fabbricazione e possesso di documenti falsi validi per l’espatrio e riciclaggio.
LA TRUFFA DELLO STATO TEOCRATICO ANTARTICO DI SANGIORGIO
L’articolata attività investigativa ha preso avvio il 7 aprile 2021 da una perquisizione a Catanzaro presso la sede diplomatica dello “Stato Teocratico Antartico di San Giorgio”. A seguito degli approfondimenti investigativi finora svolti è emersa l’esistenza di un’associazione a delinquere operante su tutto il territorio nazionale (con principali nuclei territoriali a Catanzaro, Alcamo e Teramo) finalizzata alla commissione di una maxi truffa basata sull’esistenza dello “Stato Teocratico Antartico di San Giorgio” come soggetto dotato di un’autonoma sovranità e di connessi privilegi, asseritamente in forza del Trattato Antartico del 1959″.
Secondo l’ipotesi accusatoria, per conferire credibilità sull’effettiva esistenza del suddetto Stato, i componenti del gruppo criminale avrebbero utilizzato una serie di raggiri, come l’apparente creazione di varie istituzioni varie (Capo di Stato, Governo e relativi Ministri, Corte di Giustizia, Tribunale Supremo, Delegazioni territoriali), di una gazzetta ufficiale, di siti internet e, soprattutto, il confezionamento di documenti d’identità anche validi per l’espatrio.
Così facendo, avrebbero indotto in errore oltre 700 persone residenti in tutta Italia circa l’acquisizione della cittadinanza dell’inesistente Stato Antartico, previo pagamento di una somma di denaro variabile tra i 200 e i 1000 euro, prospettando loto i vantaggi più disparati: dalla possibilità di ricevere fìnanziamenti per i propri progetti di ricerca, alla possibilità di fruire di una burocrazia più snella per le proprie imprese o di utilizzare i documenti dello Stato per circolare liberamente in Italia e all’estero, alla possibilità di consentire l’ingresso sul territorio nazionale di cittadini stranieri.
TASSE NELLO STATO ANTARTICO: ALIQUOTA AL 5%
“Attraverso l’adesione allo Stato Antartico, i benefici più allettanti esposti erano però quelli connessi alla riduzione dell’imposizione fiscale, con un’aliquota pari solo al 5% da versare al nuovo stato di appartenenza con correlativa esenzione dalla corresponsione delle imposte in Italia; quelli afferenti alla possibilità di preservare i propri beni da possibili azioni esecutive dello Stato italiano atteso che sarebbero divenuti beni “sangiorgesi”; quelli di poter continuare a esercitate la professione medica nonostante l’avvenuta radiazione/sospensione dall’albo e di poter essere esentati dagli obblighi vaccinali”.
In almeno due casi è emersa la vendita di terreni in Antartide con annesso titolo nobiliare. Gli indagati, poi, avrebbero intascato dai cittadini “antartici” un’ulteriore somma di denaro pro-capite proponendo l’acquisto dell’isola di Kouneli, in Grecia, per dare una concreta territorialità allo Stato.
I DOCUMENTI FALSI DELLO STATO ANTARTICO
Il GIP ha inoltre riconosciuto la sussistenza della gravità indiziaria per i delitti di illecita fabbricazione e possesso di documenti falsi validi per l’espatrio. Gli indagati avrebbero infatti formato dei documenti di riconoscimento contraffatti (passaporti, carte d’identità diplomatiche), ma totalmente corrispondenti ai format internazionali, e li hanno utilizzati in diverse strutture alberghiere, sul territorio nazionale ed estero, nonché nel corso di controlli di polizia, come avvenuto a Catanzaro e in alcuni aeroporti, anche per gestire traffici illeciti di sostanza stupefacente. In almeno un caso, poi, è emerso l’utilizzo di una patente di guida dello Stato Antartico per superare un controllo stradale di Polizia.
TRUFFA DELLO STATO ANTARTICO: PROVENTI PER OLTRE 400MILA EURO
I proventi illeciti acquisiti, quantificati in un importo superiore a 400.000 euro, sarebbero stati poi oggetto di successive condotte di riciclaggio attraverso un conto estero situato in territorio maltese, dove avrebbe sede una rappresentanza dello Stato.
COINVOLTO EX GENERALE DELLA FINANZA: I NOMI
Ci sono anche un ex generale della Guardia di finanza Mario Farnesi, di 72 anni, e un ex maresciallo dei carabinieri Emanuele Frasca (56) entrambi in pensione, tra le persone finite ai domiciliari nell’ambito dell’operazione “L’isola che non c’è”.
Le altre persone ai domiciliari sono Damiano Bonventre (71); Liliya Koshuba (66); Paola Dalle Luche; Giuliano Sartoron (50); Federico Lombardi (65); Enrico Gambini (56); Lorella Cofone (59); Nicola Pistoia (64); Roberto Santi (69); Fabrizio Barberio (50). Per Carmina Talarico (60) disposto l’obbligo di firma alla polizia giudiziaria.
Nell’ambito di questa operazione un anno addietro venne arrestato a Teramo, dalla Digos di Catanzaro, un medico no vax, Roberto Petrella, divenuto famoso assieme ad altri suoi colleghi per avere tentato di creare un albo dei medici di San Giorgio reclutando medici radiati o sospesi dall’albo. Petrella si dichiarava cittadino dello Stato Teocratico Antartico di San Giorgio.
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