L'aula bunker di Lamezia Terme
1 minuto per la letturaLAMEZIA TERME – Tornano i disagi all’interno e all’esterno dell’aula bunker della Fondazione Terina, nell’area industriale, in cui si sta celebrando, tra gli altri, il maxiprocesso antimafia Rinascita-Scott. D’altronde è una situazione sotto gli occhi di chi quotidianamente – ma anche sporadicamente – si reca nell’enorme sala costata oltre 4 milioni di euro.
Per come risulta da una serie di segnalazioni – e anche da constatazioni eseguite di persona – da più di un mese infatti manca la carta igienica nei bagni. Ma non è solo questo: l’impianto di condizionamento dell’aria è fuori uso – disagio non nuovo visto che anche la scorsa estate si era verificato – mentre l’unico punto di ristoro presente nelle vicinanze è chiuso.
A ciò – sentendo gli addetti ai lavori – non verrebbero condotte le attività di pulizia tanto all’interno dell’aula quanto al di fuori della stessa, col risultato di un accumulo di polvere e la presenza di sterpaglie nell’area esterna che, in questo periodo di calore, richiamano sciami di insetti. Senza considerare che in alcuni punti l’umidità ha danneggiato le pareti.
Che l’aula bunker – costata, lo ripetiamo, fior di quattrini – sarebbe stata al centro di disfunzioni era inevitabile, ma nessuno si aspettava che queste si sarebbero verificate dopo neanche un anno e mezzo dalla sua inaugurazione. A dire il vero anche il giorno della prima udienza – quando fuori infuriava un temporale – l’acqua era riuscita a penetrare dal tetto in cartongesso e a cadere sul pavimento.
Obiettivamente, svolgere normalmente le attività in queste condizioni – con udienze che durano spesso oltre otto ore – diventa sfiancante. Il presidente del Tribunale collegiale ha in diverse occasioni segnalato i disagi alla Corte d’Appello ma fino ad oggi nessun provvedimento è stato adottato.
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