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CATANZARO – Il giudice, ora sospeso, della Corte d’Appello di Catanzaro Marco Petrini, è stato assolto con formula «per non aver commesso il fatto» dall’accusa di accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico. Lo ha stabilito il gup del Tribunale di Salerno Paolo Valiante, accogliendo le tesi difensive dell’avvocato Francesco Calderaro.
Secondo l’accusa, Petrini, dopo aver ricevuto la notifica della richiesta di proroga delle indagini a suo carico da parte della Procura di Salerno, si sarebbe introdotto ripetutamente e abusivamente nel sistema informatico “Scripta” del ministero della Giustizia per acquisire illecitamente informazioni sui procedimenti a proprio carico.
Così facendo avrebbe individuato una comunicazione riservata che proveniva dalla Procura Generale e che riguardava la posizione del giudice.
Secondo l’accusa, Petrini avrebbe usato, all’insaputa della stessa, la postazione di lavoro della propria convivente che all’epoca era incaricata della tenuta della corrispondenza del protocollo riservato indirizzata al presidente della Corte d’Appello di Catanzaro. Un’accusa dalla quale oggi è stato assolto.
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