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Giancarlo Pittelli

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CATANZARO – La Guardia di finanza di Catanzaro sta operando, da stamane, una perquisizione nei confronti dell’avvocato Giancarlo Pittelli, imputato nel processo Rinascita-Scott con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa, e di suoi familiari.

Da quanto si apprende, l’operazione delle fiamme gialle è legata alla cosiddetta “vicenda Copanello”, ovvero ad un debito da un milione e 36mila euro contratto dalla società con la Regione Calabria.

Pittelli, tramite la società AT Alberghiera, aveva ottenuto un anticipo di finanziamento da 880mila euro per la costruzione di una struttura turistica in località Copanello nel Comune di Stalettì.

Il finanziamento non aveva poi trovato concreta applicazione e il denaro non era stato mai restituito alla Regione. Nel 2018 la società ha venduto il terreno di Copanello, dove doveva sorgere la struttura, per sottrarlo all’ente creditore.

La perquisizione è stata fatta nell’ambito di un procedimento penale per bancarotta fraudolenta per distrazione, per la ricerca delle scritture contabili della società. Lo scorso 29 marzo, inoltre, il Tribunale di Catanzaro, in accoglimento della richiesta avanzata dalla Dda di Catanzaro, ha dichiarato il fallimento della società.

Il nuovo avvocato difensore

Intanto, l’avvocato Giandomenico Caiazza, presidente dell’Unione delle Camere penali italiane, è entrato a far parte del collegio difensivo dell’ex parlamentare di Forza Italia Giancarlo Pittelli. Caiazza si aggiunge così, nella difesa di Pittelli, agli avvocati Salvatore Staiano e Guido Contestabile.

Il ricorso contro il carcere

In una giornata particolarmente intensa per l’ex parlamentare, i suoi difensori hanno presentato il preannunciato ricorso alla Corte di cassazione per chiedere l’annullamento dell’ordinanza con cui il Tribunale del riesame di Catanzaro, l’8 aprile scorso, ha accolto la richiesta della Dda di ripristino della custodia cautelare in carcere per lo stesso Pittelli, attualmente agli domiciliari.

I giudici del riesame, in particolare, nell’accogliere la richiesta della Dda, avevano definito «affetta da vizi di logicità , ragionevolezza e coerenza argomentativa» l’ordinanza con cui il Tribunale di Vibo Valentia, davanti al quale, nell’aula bunker di Lamezia Terme, si sta celebrando il processo “Rinascita scott”, ha concesso nel febbraio scorso il beneficio dei domiciliari a Pittelli, con l’aggiunta che il provvedimento era stato adottato «senza nemmeno attendere il termine di due giorni perché l’ufficio del pubblico ministero esprimesse il suo parere» sulla richiesta presentata dai difensori dell’ex parlamentare di Forza Italia.

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