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Il luogo dell'omicidio

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LAMEZIA TERME (CATANZARO) – Erano rimasti feriti e ora sono anche indagati per violenza privata, insieme a una terza persona che era presente (occupando un’altra auto) sul luogo della sparatoria di piazza Borelli dove è stato ucciso, nella serata del 7 marzo scorso, Luigi Trovato, 52 anni, e feriti il fratello Luciano di 37 anni e Pasquale D’Angela di 34 anni.

Questi ultimi due, insieme a Franco Trovato, 42 anni, fratello di Luigi e Luciano, sono ora indagati dalla Procura per violenza privata (il coinvolgimento di Franco Trovato emerge poiché avrebbe fatto parte pure lui, con un’altra auto, allo speronamento dell’auto con a bordo Antonio Monteleone e Claudio Paola in carcere per l’omicidio e i due tentati omicidi).

La nuova iscrizione con l’accusa di violenza privata è contenuta nell’avviso di accertamenti tecnici irripetibili disposti dal pm Giuseppe Falcone (il 28 marzo è previsto il conferimento dell’incarico) ai fini di una cristallizzazione degli elementi probatori della Procura (compreso il deposito dei filmati delle telecamere di videosorveglianza che hanno ripreso la sparatoria).

Come si ricorderà, all’interrogatorio di garanzia Monteleone e Paola hanno dichiarato di aver aperto il fuoco per «legittima difesa» poichè sarebbero stati bloccati da tre auto e poi accerchiati rispondendo col fuoco. Il tutto per screzi sfociate in minacce e aggressioni di vecchia data, secondo la versione raccontata in particolare da Claudio Paola, detto “trachino”, 36 anni, difeso dall’avvocato Antonello Rocco, finito in carcere insieme ad Antonio Monteleone, 23 anni, difeso dall’avvocato Armando Chirumbolo, i quali devono rispondere di concorso in omicidio volontario e tentativo di omicidio volontario plurimo nei confronti di Luigi, detto Gino, Trovato, del ferimento del fratello Luciano (ferito al collo e al mento e sottoposto a intervento chirurgico a Catanzaro e nei giorni scorsi dimesso) e di Pasquale D’Angela di 34 anni (ferito di striscio a un braccio) dimesso dall’ospedale di Lamezia poco dopo essere giunto in auto insieme a Luciano Trovato, mentre Luigi Trovato è stato soccorso dai sanitari del 118 che hanno trovato la vittima distesa sul luogo del delitto, in piazza Borelli, poi trasportata in ospedale ma poco dopo deceduta.

I due si sono costituiti dai carabinieri dopo circa due ore dal “far west” di piazza Borelli e davanti al gip  hanno confermato le loro responsabilità, affermando di aver agito per difendersi dai Trovato. Versione che, però, il gip ha escluso nelle sue valutazioni.

Nella serata di lunedì 7 marzo, poco prima delle 19, i carabinieri sono intervenuti dopo una chiamata al 112 trovando sul posto la vittima, rinvenendo anche i bossoli (15) delle pistole utilizzate dai due arrestati (una 6.35 consegnata ai carabinieri da Monteleone al momento della costituzione in caserma e una 9X21 utilizzata da Paola che ha riferito di averla gettata nel torrente Piazza ma ancora non rinvenuta) i quali sono stati individuati grazie alle immagini delle telecamere di videosorveglianza, aspetto che ha convinto i due a costituirsi dai carabinieri consapevoli, evidentemente, del fatto che ormai avevano le ore contate.

Dalla visione dei filmati emerge che una Alfa Mito guidata da Monteleone e con a bordo Paola, veniva speronata da un suv bianco Range Rover, la stessa Alfa Mito veniva bloccata da una 500 rossa e una quarta auto, una 500 di colore scuro, che seguiva il suv bianco. Dalle immagini si accertava che due persone (tra cui D’Angela) uscivano dal suv e una dalla 500 rossa (a bordo della quale successivamente è stato individuato Franco Trovato) accerchiando gli occupanti della Mito da cui si notava uscire Paola.  A quel punto Monteleone esplodeva colpi di pistola verso D’Angela e Luigi Trovato di cui uno aveva aperto lo sportello. Paola, sceso dall’auto, esplodeva colpi di pistola contro i fratelli Trovato e D’Angela che si davano alla fuga venendo inseguiti sia da Paola che da Monteleone. Paola, in particolare, saliva sul tetto di un’auto in sosta stendendo il braccio impugnando la pistola e quindi sparare contro Luigi Trovato nonché verso il fratello Luciano così come Monteleone verso i fratelli.

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