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CATANZARO – NON ha risposto alle domande del Giudice delle indagini preliminari, Giulio Comerci, il 51enne medico cardiologo di Soverato – dipendente dell’Azienda sanitaria Provinciale di Catanzaro e in servizio presso il nosocomio della cittadina sulla costa ionica – arrestato martedì mattina Carabinieri di Soverato su richiesta della Procura della Repubblica di Catanzaro, guidata dal procuratore Nicola Gratteri, con l’accusa di violenza sessuale, pornografia minorile, interferenze illecite nella vita privata e truffa in danno di oltre 63 vittime, tra cui una ragazza che all’epoca dei fatti era minorenne.
I provvedimenti cautelari sono stati emessi dal Gip presso il Tribunale del capoluogo, Barbara Saccà, e la titolare del fascicolo è il pubblico ministero Francesca Delcogliano. Giovedì si è tenuto l’interrogatorio di garanzia presso il Tribunale Francesco Ferlaino e davanti al Gip il medico cardiologo – che si trova in carcere dal giorno del suo arresto – si è avvalso della facoltà di non rispondere.
Le violenze, perpetrate nei confronti delle giovani donne (la maggior parte tra i 20 e i 40 anni) che si sono fidate di Comerci, sarebbero avvenute tutte nello studio privato del cardiologo e almeno dal 2017, da quanto appurato dagli inquirenti. Andando nel dettaglio dell’inchiesta scaturita dalla denuncia di una 20enne, i carabinieri del Nor – Sezione Operativa della Compagnia di Soverato, nell’arco di circa 8 mesi di indagine – da giugno 2021 fino ad inizio febbraio – hanno scoperto che il sanitario, secondo la tesi dell’accusa, “traendo in inganno le giovani donne sulla propria qualifica di ginecologo, che in realtà non possedeva, col pretesto di effettuare visite mediche, compiva sulle stesse atti sessuali o le induceva a compiere atti sessuali con l’uso di oggetti di forma fallica. E attraverso l’utilizzo di una telecamera si procurava indebitamente i video della visita delle pazienti, che provvedeva poi a memorizzare e a conservare, in forma criptata, su propri dispositivi elettronici”. Dispositivi posti sotto sequestro dai carabinieri.
Intanto per il medico è arrivata sia la sospensione all’esercizio della professione da parte dell’Ordine dei Medici di Catanzaro e sia, con determina assunta dall’Asp di Catanzaro, dal posto di lavoro con contestuale sospensione della retribuzione.
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