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LAMEZIA TERME (CZ) – Sigilli ai beni del boss Carmelo Bagalà. Contestualmente alla chiusura indagini per 31 indagati, infatti, i carabinieri del Nucleo Investigativo del Gruppo di Lamezia Terme e i comandi dell’Arma territorialmente competenti, hanno dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo, emesso dal gip del Tribunale di Catanzaro, Matteo Ferrante, su richiesta della Dda di Catanzaro, nell’ambito dell’operazione “Alibante”.

Il sequestro ha riguardato due società operanti nel settore turistico, con il relativo patrimonio aziendale, una residenza privata e un ulteriore complesso residenziale, situati tra il comune di Falerna e quello di Nocera Terinese. In particolare sono stati sequestrati le società Calabria Turismo srl e Sole srl, l’immobile “Torre del Lupo” e il “Residence degli Ulivi” di Falerna di proprietà della società Eurolido srl.

Tutte società riconducibili a Carmelo Bagalà, 82 anni, in carcere, tra i principali indagati dell’inchiesta “Alibante” scattata il 3 maggio 2021 nei confronti di 19 persone (8 in carcere, 9 ai domiciliari e 2 raggiunti da una interdittiva) ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, concorso esterno in associazione di tipo mafioso, scambio elettorale politico-mafioso, corruzione, estorsione, consumata e tentata, intestazione fittizia di beni, rivelazione di segreti d’ufficio e turbativa d’asta (complessivamente erano 43 gli indagati).

Il sequestro è scattato in quanto nell’operazione “Alibante” è emerso anche la rete di “prestanome” grazie ai quali avrebbe agito Carmelo Bagalà con intestazioni fittizie del patrimonio illecitamente accumulato, il riciclaggio di denaro, i rilevanti investimenti nel settore turistico alberghiero.

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Stefano Mandarano

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