Il sindaco di Catanzaro Sergio Abramo
1 minuto per la letturaCATANZARO – Cinque condanne, 40 assoluzioni tra le quali quella del sindaco di Catanzaro Sergio Abramo – e 3 prescrizioni: a distanza di cinque anni dall’inizio del processo e di quasi sette anni dalla chiusura indagini.
È questa la sentenza che è stata emessa stamani nell’ambito del processo scaturito dalla riunificazione dei procedimenti denominati Catanzaropoli e Multopoli che vedevano coinvolti politici ed ex amministratori di Catanzaro accusati di presunti illeciti nella gestione amministrativa del Comune e sull’annullamento di contravvenzioni per violazioni del Codice della strada.
Il Tribunale, in particolare, ha condannato il comandante della polizia municipale Giuseppe Antonio Salerno a 8 mesi (chiesti 3 anni e 6 mesi); il tenente colonnello dei Vigili urbani Salvatore Tarantino a 3 anni (chiesti 8 anni); Luigi Veraldi a 8 mesi (chiesta l’assoluzione); l’ex consigliere comunale Domenico Tallini a un anno e 6 mesi così come chiesto dall’accusa; Antimo Paternuosto a un anno (chiesti due anni).
Assolti, tra gli altri, il sindaco Sergio Abramo (come chiesto dall’accusa), l’ex assessore al Personale Massimo Lomonaco (erano stati chiesti sei anni e 11 mesi di reclusione), l’ex assessore alla pubblica istruzione Stefania Lo Giudice (chiesti 4 anni). Peculato, abuso d’ufficio e falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale erano alcune delle accuse contestate, a vario titolo, agli imputati. Il collegio ha concesso a Salerno, Veraldi e Paternuosto la sospensione condizionale della pena e la non menzione della condanna nel certificato del casellario giudiziale.
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