La conferenza stampa per l'operazione
2 minuti per la letturaCATANZARO – Tre condanne per gli imprenditori appartenenti al gruppo Lobello, tutti coinvolti nell’inchiesta “Coccodrillo”, condotta dalla Dda di Catanzaro (LEGGI). È quanto ha chiesto il pm Veronica Calcagno, al termine della requisitoria.
Le condanne chieste sono pari a 12 anni per Giuseppe Lobello, 8 anni invece per Antonio e Daniele Lobello, a giudizio con il rito abbreviato.
L’indagine della Dda dello scorso marzo che aveva portato a sette arresti (sei ai domiciliari), aveva evidenziato, per l’accusa, un grave quadro indiziario a carico degli imprenditori catanzaresi, in ordine a plurimi reati di intestazione fittizia di beni, realizzati attraverso un sistema di società, formalmente intestate a terzi, e tuttavia controllate e gestite dagli stessi e gestite con lo scopo di sottrarre il proprio patrimonio aziendale all’adozione di eventuali misure di prevenzione antimafia.
Giuseppe Lobello, inoltre, è accusato di concorso esterno perché, «pur non facendone parte», avrebbe concorso «nell’associazione di ‘ndrangheta denominata cosca Arena» alla quale avrebbe fornito «attraverso condotte attive, un contributo concreto, specifico e volontario per la conservazione e il rafforzamento della capacità organizzativa dell’associazione, con la consapevolezza dei metodi e dei fini dell’associazione stessa.
In particolare, muovendosi quale imprenditore edile titolare e amministratore di fatto delle imprese facenti capo alla famiglia Lobello faceva da intermediario tra i vertici della cosca Arena e taluni imprenditori soggetti a estorsione per lavori nel Catanzarese, raccogliendo i ratei delle estorsioni e consegnandoli alle scadenze prestabilite ai vertici del clan, ciò allo scopo di evitare che la presenza di soggetti riconducibili al clan presso i cantieri potesse tirare l’attenzione delle forze dell’ordine; ottenendo al contempo per il legame stretto con gli Arena una posizione dominante nell’esecuzione di lavori edili su Catanzaro, ovvero la protezione da interferenze estorsive di altri gruppi criminali».
La prossima udienza è stata fissata per il 19 ottobre davanti al gup Ferraro con la discussione delle difese.
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