Nicola Gratteri all'udienza di Rinascita Scott con il sostituto Mancuso
3 minuti per la letturaLAMEZIA TERME (CATANZARO) – L’udienza di ieri di Rinascita scott ha visto due momenti principali: il “secondo round” del controesame del pentito Andrea Mantella ad opera dell’avvocato Salvatore Staiano e l’intervento a sorpresa del procuratore capo Nicola Gratteri.
Quest’ultimo ha sollevato una serie di circostanze che toccano il Collegio peritale, un componente del quale è stato sorpreso parlare al bar con un imputato del processo detenuto ai domiciliari.
Gratteri, che alla fine ha avanzato una serie di richieste, ha fatto un excursus della vicenda: il 17 settembre 2020, nell’aula bunker di Roma, era stato depositato un elenco di 535 pagine di richieste di trascrizioni di intercettazione più 83 pagine relative all’inchiesta “Imponimento”.
Il 9 novembre 2020, il giudice dell’udienza preliminare Paris aveva incaricato tre periti. Nella stessa data aveva dato un termine di 90 giorni per l’inizio delle operazioni autorizzando la nomina di due ausiliari per ogni figura.
«Al gup – ha asserito il magistrato – avevo detto non sarebbero bastati 10 periti ma sono rimasto ascoltato».
Il 3 dicembre 2020 era stata avanzata richiesta sempre dalla Dda di un terzo elenco di 55 pagine.
L’8 gennaio 2021, era arrivata pec al gup da parte del collegio peritale con la quale si chiedeva, per motivi di mole di lavoro, una proroga di 24 mesi; richiesta non accolta da Paris che però aveva dato incarico a ulteriori 38 ausiliari.
Il 15 febbraio 2021, il Tribunale di Vibo confermava l’incarico ai tre periti, poi diventati cinque. L’1 giugno il Collegio peritale aveva rilevato che non era stata depositata alcuna trascrizione, e neanche parziale.
Da qui, pertanto, i rilievi di Gratteri: «Si è notato il perito Nardone seduto al tavolino del bar con l’imputato Mario Artusa. Questi, alla vista del pm Frustaci si è alzato di scatto e si è allontanato mentre il secondo si introduceva nel bar. Da alcuni rilievi emergeva che i periti, dopo la richiesta di 24 mesi, assumevano altri incarichi, seppur in altri procedimenti, dai difensori degli stessi imputati cautelati in “Rinascita-Scott”».
Il magistrato ha anche riferito su alcune circostanze che riguardano il pentito Walter Vercillo per poi chiedere al Tribunale presieduto dal giudice Brigida Cavasino, una integrazione del Collegio peritale (per un numero di 20), di fissare un termine finale per il deposito delle trascrizioni delle intercettazioni e di istituire un termine mensile per quello parziale; ulteriore istanza ha riguardato la convocazione del Collegio peritale per chiedere chiarimenti sulle operazioni, verificare gli incarichi di Vercillo e i motivi per i quali, nonostante la richiesta di proroga di 24 mesi, questi abbia accettato altri incarichi; infine si è chiesto di acclarare la natura della rinuncia da parte di altri due consulenti (Morabito e Puccio)».
Sul punto il Tribunale ha specificato che la Cancelleria si è già attivata per cercare altri consulenti pur ammettendo che molti hanno manifestato la propria indisponibilità per varie ragioni; per la convocazione dei consulenti (Vercillo Scullari e Nardone), i giudici hanno annunciato che questa avverrà per l’udienza di lunedì 5 luglio, precisando che gli altri due (Morabito e Puccio) avevano già trasmesso la loro rinuncia al presidente del Tribunale.
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