Il luogo dell'omicidio Mezzatesta a Catanzaro
2 minuti per la letturaLAMEZIA TERME (CATANZARO) – Per l’ingegnere elettronico è insospettabile killer arriva la richiesta dell’ergastolo per uno dei tre omicidi (per uno dei quali in primo grado è stato già condannato al carcere a vita) che avrebbe commesso.
Il pm Pasquale Mandolfino, infatti, ha chiesto l’ergastolo ai giudici della Corte d’Assise di Catanzaro nei confronti di Marco Gallo, 37 anni, accusato di aver ucciso la mattina del 24 giugno 2017 Gregorio Mezzatesta, di Soveria Mannelli, dipendente delle Ferrovie della Calabria, assassinato nella sua auto in sosta davanti la sede delle Ferrovie della Calabria di Catanzaro.
Dopo la requisitoria del pm, il processo è stato rinviato al 10 giugno prossimo per l’arringa del difensore dell’imputato e probabilmente per la sentenza. Mezzatesta sarebbe stato ucciso per una vendetta trasversale in quanto fratello di Domenico, condannato a 20 anni per il duplice delitto del bar del Reventino di gennaio 2013 quando Domenico Mezzatesta (con il concorso del figlio Giovanni) uccise i due giovani lametini Francesco Iannazzo e Giovanni Vescio. Gallo, oltre al delitto del dipendente delle Ferrovie della Calabria, è in carcere anche per altri due delitti.
A novembre 2020 è stato condannato in primo grado al carcere a vita per l’omicidio del fruttivendolo Francesco Berlingieri, freddato con tre colpi di pistola in testa la sera del 19 gennaio 2017 davanti il suo negozio di frutta in via Fiume a Lamezia, ed è sotto processo (in quanto è ritenuto il killer) anche per l’omicidio dell’avvocato Francesco Pagliuso ucciso in auto nella tarda serata del 9 agosto 2016 nel giardino della sua abitazione non appena aveva parcheggiato l’auto).
Gallo è sotto processo anche per associazione mafiosa nell’ambito dell’operazione Reventinum contro le cosche della montagna, in quanto ritenuto partecipe alla cosca degli Scalise (Pino e Luciano, ritenuti i mandanti del delitto dell’avvocato penalista). Gli omicidi di Gregorio Mezzatesta e dell’avvocato Francesco Pagliuso sarebbero collegati fra loro.
Gregorio Mezzatesta, secondo quanto emerso dalle indagini, era un amico dell’avvocato Pagliuso e i due omicidi farebbero parte di una spirale che si è dipanata partendo dal duplice omicidio Vescio – Iannazzo uccisi da Domenico Mezzatesta (fratello di Gregorio che sarebbe stato ucciso per vendetta nei confronti di Domenico Mezzatesta) Gregorio Mezzatesta fu ucciso con cinque colpi di pistola, Gallo poi fu individuato dai carabinieri grazie al «pedinamento elettronico» in cui si ricostruì il tragitto della moto del killer fino a San Pietro Apostolo e successivamente a Tiriolo dove la moto con a bordo il killer iniziava il pedinamento all’auto con a bordo la vittima fino in via Milano a Catanzaro luogo del delitto.
Gallo sarebbe giunto (secondo quanto emerso dalle analisi delle immagini delle telecamere di videosorveglianza) con la sua auto proveniente da Sambiase in via Indipendenza di Nicastro (dove aveva la disponibilità di un garage) la mattina dell’omicidio alle 5.14. Da qui il «pedinamento elettronico» fino al luogo del delitto che incastrò Gallo. Al processo si sono costituite parti civile la moglie e le figlie di Gregorio Mezzatesta.
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