L'ospedale di Catanzaro
1 minuto per la letturaSELLIA MARINA (CATANZARO) – Era arrivata a Sellia Marina subito dopo ferragosto per trascorrere le vacanze estive. Dovevano essere giorni tranquillo, utili a scrollarsi di dosso le tensioni e la paure accumulate nel corso dei mesi del lockdown. E per fare questo, la signora Assunta Fieno, aveva deciso di affittare un’abitazione nella cittadina ionica. Ma, alcuni giorni dopo il suo arrivo, il 22 agosto, la donna di 74 anni residente ad Avellino, ha iniziato a stare male e ad avvertire la febbre.
Dopo una crisi respiratoria seguita da un arresto cardiaco, avvenuta in data 26 agosto, si è scoperta la triste verità: la donna aveva contratto la legionella. Per la signora Fieno si è reso necessario il ricovero nel reparto di rianimazione, e, a quasi un mese dal giorno del ricovero, nonostante gli sforzi dei medici e dei sanitari, il 19 settembre scorso non ce l’ha fatta.
Il genero, l’avvocato Gianfranco Timpano, ha presentato un esposto alla Procura, al prefetto e alla stazione dei carabinieri di Sellia Marina per denunciare “le gravi inadempienze da contagio per l’agente patogeno “legionella” chiedendo di fare chiarezza sull’intera vicenda.
Intanto, il sindaco della comunità, Francesco Mauro, già il 26 agosto aveva firmato un’ordinanza sindacale nella quale disponeva «l’inibizione immediata dell’acqua erogata presso l’abitazione sita in vico III Amalfi di Sellia Marina» e soprattutto «il divieto d’uso della medesima abitazione e l’allontamento di eventuali occupanti». Stabilendo, inoltre, che fossero avviate tutte le procedure per la messa in sicurezza dell’area.
Su tutto questo sarà la magistratura a dovere fare chiarezza dopo l’esposto dei congiunti della donna.
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