Uno degli arresti a Santo Domingo
1 minuto per la letturaCATANZARO – E’ Oliviero Zilio, 67 anni padovano, noto imprenditore edile del Nord est, condannato ad oltre 4 anni di reclusione per bancarotta fraudolenta e reati finanziari (provvedimento del Tribunale di Catanzaro, in carico alla Squadra mobile di Padova) uno degli otto latitanti catturati a Santo Domingo dall’Interpol dopo una lunga indagine condotta dallo Scip.
Ex vice presidente del Padova Calcio, è noto alle cronache per aver distolto dalle sue società immobiliari 2 milioni e 400.000 euro; in Italia con le sue società di costruzione ha edificato un polo turistico a Davoli, in provincia di Catanzaro, mentre nella Repubblica Dominicana ha costruito un resort a circa 60 km da Santo Domingo, dove viveva e dove è stato fermato.
La maxioperazione del servizio per la Cooperazione internazionale di polizia (Scip) si è conclusa dopo mesi di indagini e attività congiunta di Interpol Italia e Interpol Santo Domingo.
Stamani sono atterrati all’alba a Fiumicino con un volo dedicato gli 8 latitanti, sette uomini e una donna, con alle spalle diverse storie criminali, ma uniti dall’essere scappati ai Caraibi pensando di farla franca.
Imputazioni che vanno dall’associazione a delinquere di stampo mafioso, alle truffe agli anziani, al traffico internazionale di droga, alla bancarotta fraudolenta, con pene che oscillano dai circa 4 agli oltre 13 anni di reclusione.
L’operazione, denominata “Open World”, doveva concludersi già a marzo ma è stata congelata per lo scoppio della pandemia. La scorta a bordo dell’aereo, precisa la nota, «ha attuato un protocollo di autotutela e di garanzia per l’attraversamento delle frontiere». Il Governo dominicano ha autorizzato l’ingresso con deroga al coprifuoco.
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