X
<
>

Giancarlo Pittelli, ex parlamentare

Share
2 minuti per la lettura

CATANZARO – E’ stata discussa stamani, ma la decisione ci sarà nei prossimi giorni, l’istanza di scarcerazione presentata al tribunale della Libertà di Catanzaro dai difensori dell’avvocato ed ex parlamentare di Forza Italia Giancarlo Pittelli, arrestato il 19 dicembre scorso nell’operazione “Rinascita-Scott”, coordinata dalla Dda di Catanzaro contro le cosche di ‘ndrangheta del vibonese.

Pittelli è accusato di concorso esterno in associazione mafiosa perché ritenuto professionista di riferimento e faccendiere per conto delle ‘ndrine, in particolare per i Mancuso, potenti in tutta la provincia di Vibo, e per i Razionale-Fiarè-Gasparro, attivi nel territorio di San Gregorio D’Ippona. Tra i temi in discussione quello circa l’eventuale pericolo di contagio da Covid-19, motivo per il quale l’udienza è stata anticipata rispetto alla data fissata del 23 aprile.

Secondo la difesa «Pittelli in questo momento per un verso è sottoposto a un grave, immediato e concreto rischio riguardo alla contrazione del coronavirus, dall’altro, essendo egli consapevole del rischio che corre fintanto che la misura infra muraria resta ferma, subisce una pena fisica e psichica, non prevista da alcuna norma, con inevitabili riflessi sulla natura del trattamento cui è costretto». I legali hanno chiesto, anche in virtù di queste ragioni, gli arresti domiciliari. Richiesta alla quale si è opposto il pm Annamaria Frustaci che ha presentato due certificati medici, del 25 marzo e 8 aprile, nei quali si attesta che il carcere di Nuoro è luogo sicuro, nel quale non si è verificato alcun caso di infezione da Covid-19.

Pittelli, secondo l’accusa, nella sua qualità «di avvocato e massone (e, in quanto tale, di soggetto portatore di un rilevante patrimonio di conoscenze e di rapporti privilegiati con esponenti di primo piano a livello politico-istituzionale e del mondo imprenditoriale e delle professioni, caratterizzati da vincoli di fratellanza e reciproca riconoscenza)» è indicato quale risolutore dei più svariati problemi delle cosche «sfruttando le enormi potenzialità derivanti dai rapporti del medesimo con importanti esponenti delle istituzioni e/o della pubblica amministrazione, in particolare delle forze dell’ordine, e, quindi, dalle illimitate possibilità di accesso a notizie riservate».

Pittelli è accusato anche di rivelazione e utilizzazione di segreti d’ufficio. A settembre 2016 avrebbe rivelato il contenuto ancora riservato di dichiarazioni del collaboratore di giustizia Andrea Mantella.

La difesa – rappresentata in aula dagli avvocati Salvatore Staiano, Guido Contestabile ed Enzo Galeota, quale sostituto processuale – ha contestato l’accusa affermando che le dichiarazioni di Mantella erano già apparse sulla stampa, producendo copie del Quotidiano del Sud del 23 e 25 giugno 2016.

Share

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

Share
Share
EDICOLA DIGITALE