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CATANZARO – Si amplia il numero degli indagati nell’ambito dell’inchiesta che un mese fa ha portato all’operazione Genesis (LEGGI TUTTE LE NOTIZIE). , nell’ambito della quale, tra gli altri, è stato arrestato il giudice della Corte d’Appello di Catanzaro Marco Petrini (LEGGI), passato dal carcere agli arresti domiciliari in un sito protetto in seguito alla decisione di collaborare con la Procura di Salerno: ieri mattina i finanzieri di Crotone hanno nuovamente perquisito gli uffici della commissione tributaria e notificato un’informazione di garanzia al cancelliere Massimo Sepe, peraltro ex finanziere, 49enne crotonese, con l’accusa di corruzione in atti giudiziari in concorso con lo stesso Petrini.
L’ipotesi contestata dal pm Luca Masini è che Petrini abbia, in più occasioni, accettato la promessa e successivamente ricevuto da Sepe orologi preziosi – di marca Panerai, Hublot, Rolex Gmt Master e Cartier – in cambio di un interessamento finalizzato ad accogliere ricorsi presentati da alcuni contribuenti avverso avvisi di accertamento dell’Agenzia delle entrate e della Guardia di finanza. “Il tutto per compiere atti giudiziari contrari ai doveri d’ufficio”, è detto nel capo d’accusa. Viene ipotizzato un concorso a carico di ignoti, presumibilmente avvocati che assistevano i ricorrenti. La perquisizione era mirata appunto a rintracciare negli uffici eventuali ricorsi o provvedimenti da “aggiustare” o “aggiustati”, non certo gli orologi di marca, già spariti.
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Un’ipotesi di reato che scaturisce dagli interrogatori fiume che Petrini, messo alle strette da un materiale probatorio corposo che comprende anche video in cui compie atti sessuali con alcune avvocatesse o conta le banconote incassate per appianare le vicende giudiziarie, sta rendendo ai finanzieri del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Crotone, che hanno condotto l’inchiesta sfociata da elementi di un’altra indagine, quella che ha portato alla parallela operazione Thomas. Il pm Masini ha anche disposto l’interrogatorio di Sepe, che ha nominato come difensore di fiducia l’avvocato Tiziano Saporito.
Quello che più preoccupa gli ambienti giudiziari e forensi, soprattutto catanzaresi, sono gli omissis dai quali sono falcidiate le rivelazioni del giudice dopo l’operazione Genesi, che ha sancito l’inizio dello scoperchiamento di un giro di corruzione che potrebbe essere ancora più vasto. E chissà se i protagonisti di questa vicenda, che messi alle strette dal materiale probatorio inequivocabile stanno crollando ad uno ad uno con ammissioni e nuove rivelazioni, dovranno “accontentarsi” di diventare comprimari per far spazio a nuovi personaggi più o meno illustri. Intanto, sono conoscibili le integrazioni, rispetto ai capi d’accusa che gli vengono contestati nell’ordinanza di custodia cautelare, che lo stesso Petrini, incalzato dal pm Masini, assistito dai finanzieri di Crotone, fornisce.
Ma c’è di più e dell’altro, e qualcosa di nuovo potrebbe venire proprio dalle perquisizioni scattate ieri. Sepe, dopo essersi congedato dalla Finanza, era stato peraltro denunciato, proprio dai suoi ex colleghi, per vendita di merce contraffatta.
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