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LAMEZIA TERME (CATANZARO) – La Suprema Corte di Cassazione , con udienza tenutasi nella giornata di ieri dinnanzi alla Seconda Sezione Penale, procedimento n. 40501/2019, ha dichiarato inammissibile il ricorso proposto dalla Procura della Repubblica di Lamezia Terme avverso l’ordinanza del Tribunale della Libertà di Catanzaro, resa il 9 luglio di quest’anno, con la quale, questo ultimo, aveva annullato il decreto di sequestro preventivo della somma di circa 400 mila euro, disposto dal Tribunale di Lamezia Terme, nei confronti di Alberto e Antonio Statti e della società Agricola Lenti.
Anche in questo ultimo procedimento, duplicato dall’originario 215/2016, il Tribunale della Libertà di Catanzaro e la Suprema Corte di Cassazione hanno nuovamente ribadito la mancanza di notizia di reato rispetto a quello contestato di estorsione in danno dei dipendenti della società Agricola Lenti .
In precedenza il Tribunale della Libertà di Catanzaro si era già pronunciato nel procedimento originario, nell’ormai lontano 26 settembre 2017 prima e poi il 29 gennaio 2019 e la Suprema Corte, Sesta Sezione Penale, con sentenza di data 26.03.2019 in via definitiva, annullando altro sequestro di somme e misura interdittiva personale nei confronti di Alberto Statti.
Quest’ultimo e il fratello Antonio Statti sono stati difesi dagli avvocati Antonio Mazzone del Foro di Locri e Franco Giampà del Foro di Lamezia Terme.
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