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LAMEZIA TERME (CATANZARO) – La Guardia di finanza di Lamezia Terme ha eseguito una ordinanza di misura cautelare personale e reale nei confronti di un presunto usuraio, Carmelo Furci 48 anni.

Secondo quanto reso noto dalle Fiamme Gialle, il provvedimento emesso dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Lamezia Terme, su richiesta della procura di Repubblica, riguarda un soggetto già gravato da precedenti e ritenuto, tra l’altro, affiliato ad un clan della locale criminalità organizzata.

Le indagini sono scaturite da attività info-investigative avviate ad agosto con le quali sono stati acquisiti una serie di indizi su dei prestiti usurari a due commercianti lametini che versavano in gravi difficoltà finanziarie.

I finanzieri lametini sono riusciti a ricostruire i rapporti finanziari di natura illecita intercorrenti tra usuraio e vittime, riscontrando che il primo avrebbe erogato due distinti prestiti pretendendo interessi quantificati al 121,66%: nel dettaglio, le persone offese hanno ricevuto un primo prestito di 10.000 euro nel luglio del 2018, a fronte del quale l’indagato ha preteso il pagamento di 1.000 euro mensili quali rate di interessi fino al momento in cui i debitori non sarebbero stati in grado di restituire la somma capitale per intero.

Un secondo prestito, con le medesime modalità, sarebbe stato erogato nel dicembre 2018 per un ammontare di 90.000 euro: in questo caso l’indagato ha preteso il pagamento di interessi mensili per 9.000 euro con termine stabilito al momento in cui i debitori non sarebbero stati in grado di restituire la somma capitale in un’unica soluzione.

Queste condizioni hanno portato i due commercianti ad una situazione finanziaria di “non ritorno”, «poiché – spiega la finanza – non hanno potuto far fronte a tale esosa pretesa, riuscendo a corrispondere al loro “finanziatore” solo una minima parte di interessi quantificati in 32.000 euro. l’indagato, pertanto, in un crescendo di minacce, aveva ormai convinto le sue vittime ad effettuare la cessione delle loro attività commerciali al fine di incamerare l’illecito profitto, evento scongiurato grazie all’esecuzione dei provvedimenti giudiziari».

L’uomo deve, quindi, rispondere di «usura aggravata, in quanto commessa a danno di persone esercenti attività di impresa in grave stato di dissesto finanziario, estorsione ed esercizio abusivo del credito».

Inoltre, la Finanza ha proceduto al controllo del patrimonio dell’uomo procedendo al sequestro di un suv e un’utilitaria nonché la somma di 32.000 euro, pari agli interessi corrisposti dalle vittime da gennaio ad agosto.

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