Un'operazione della polizia a Lamezia Terme
1 minuto per la letturaLAMEZIA TERME (CATANZARO) – Si è concluso con dieci condanne a pene variabili dai 16 ad un anno e 6 mesi di reclusione, ed una assoluzione il processo con rito abbreviato celebrato dal gup Antonio Battaglia scaturito dall’operazione “Filo Rosso” condotta dalla Polizia di Stato e coordinata dalla Dda di Catanzaro nel giugno 2017.
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SULL’OPERAZIONE FILO ROSSO
Gli imputati erano accusati, a vario titolo, di associazione a delinquere di stampo mafioso, estorsioni, intimidazioni e spaccio nel comune di Lamezia Terme. Il gup ha condannato a 16 anni e 6 mesi di reclusione Gianluca Giovanni Notarianni; a 12 anni Saverio Giampà; a 10 anni e 8 mesi Pasquale Notarianni; a 9 anni Luigi Leone; a 9 anni Giuseppe Cappello; a 8 anni e 4 mesi Michele Bentornato; a 3 anni e 8 mesi Fabio Vescio; ad un anno e 6 mesi Michael Mercuri; ad un anno e 8 mesi Roberto Castaldo; a 5 anni e 4 mesi Alberto Giampà. E’ stata assolta Alessandra Folino.
Per quanto riguarda le parti civili sono stati riconosciuti 60mila euro di risarcimento al Comune di Lamezia Terme e 10mila euro all’associazione Antiracket Lamezia.
L’operazione Filo Rosso aveva portato, il 28 giugno 2017, all’arresto di nove persone ritenute appartenenti alla cosca Giampà di Lamezia. In particolare, Gianluca Giovanni Notarianni e Pasquale Notarianni (che si trovavano ai domiciliari), coadiuvati da Saverio Giampà (uscito dal carcere per fine pena nell’ottobre 2016) avrebbero ripreso l’attività criminale della cosca vessando e intimidendo gli imprenditori lametini.
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