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L'ospedale Pugliese-Ciaccio di Catanzaro

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AZIENDA ospedaliera a gestione familiare. Procedure concorsuali gestite allegramente. Elaborati fotografati con i cellulari. Concorso nuovo, denunce vecchie. Ma, questa volta, all’ombra di sospetti pesanti che vanno ad allungarsi proprio sulla fondatezza delle dichiarazioni rilasciate alla stampa da un gruppo di lavoratori precari (54 Oss e 60 infermieri) dell’azienda ospedaliera “Pugliese-Ciaccio” di Catanzaro al fine di mettere in discussione anche la regolarità delle nuove prove del concorso, bandito, lo scorso anno, per reperire 18 infermieri e 30 operatori socio sanitari.

Le loro accuse, infatti, alla fine potrebbero rivelarsi un boomerang e farli finire, a loro volta, nel mirino della Procura della Repubblica di Catanzaro, al cui indirizzo l’avvocato Eugenio Perrone è già pronto a spedire un dettagliato esposto non solo per difendere la legittimità della graduatoria già pubblicata con i nomi dei candidati ammessi alla prova orale, ma anche per sollecitare la verifica della fondatezza delle accuse lanciate dagli esclusi.

Il legale, infatti, contattato da molti dei candidati ammessi alla prova orale non ha dubbi nel gridare al complotto, dicendosi determinato ad andare fino in fondo per dimostrare la sussistenza di gravi responsabilità a carico dei denuncianti e mettendo in discussione anche le fotografie prodotte dagli stessi a supporto della propria tesi. «Il canovaccio è semplice: qualcuno preconfeziona callidamente qualche indizio inquietante e dopo l’esito nefasto lancia una sordida ombra di sospetto, così tentando di provocare l’annullamento del concorso. Ma questa volta non sarà così», chiosa l’avvocato Perrone, dicendosi certo che quanto prima qualcuno dovrà spiegare a che titolo possedeva quella foto, chi l’ha scattata o da chi l’avrebbe ricevuta «altrimenti – afferma – ne risponderà a titolo personale per una serie di condotte penalmente rilevanti».

E il legale va oltre, aggiungendo che il gruppo di lavoratori in questione «risponderanno altresì delle gravissime affermazioni ed offese nei confronti di coloro che hanno legittimamente superato la prova scritta, senza trascurare le pesanti responsabilità di cui si sono resi autori al solo scopo di introdurre degli interessi personali con la maschera di paladini di giustizia. Gli ammessi alla prova orale hanno l’irrevocabile diritto di sostenere il proprio esame in un clima di serenità – incalza l’avvocato Perrone -, con la necessaria concentrazione,  al riparo da ogni forma di contestazione strumentale. Pertanto, non potrà essere tollerata alcuna azione di disturbo, il giorno delle prove orali».

E l’avvocato Perrone farà di più. A tal proposito, infatti, il legale solleciterà l’Ufficio di Questura affinché possa essere assicurata la regolarità della prova per ogni candidato ammesso, con espresso invito alla identificazione  e denuncia  di coloro che si renderanno  responsabili di  eventuali condotte penalmente rilevanti. «Faremo di tutto – conclude il legale – affinché i responsabili possano essere smascherati per il ripristino della legalità, del rispetto e della serietà».

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