La Corte d’appello di Catanzaro
1 minuto per la letturaGli attentati commessi nel 2010 contro la sede della Procura reggina e sotto l’abitazione del procuratore Salvatore Di Landro
CATANZARO – Confermata dalla Corte d’appello di Catanzaro la sentenza di condanna emessa, in primo grado, a carico dei presunti responsabili degli attentati commessi, a Reggio Calabria, nel 2010, con bombe fatte esplodere contro la sede della Procura reggina e sotto l’abitazione del procuratore Salvatore Di Landro, oltre che per l’intimidazione all’ex procuratore, ed ora capo della Procura di Roma, Giuseppe Pignatone. Nello specifico, i giudici del collegio, presieduto da Anna Maria Saullo (a latere: Ippolita Luzzi e Alessandra Silvestri), hanno accolto la richiesta avanzata in aula dal sostituto procuratore generale, Carlo Modestino, e confermato la condanna a 8 anni e 6 mesi di reclusione e 2.200 euro di multa per Luciano Lo Giudice e 5 anni e 8 mesi di reclusione e 2.200 euro di multa per Antonio Cortese, con tanto di risarcimento danni per il Comune e la Provincia di Reggio Calabria, nonché per il ministero degli Interni, come già disposto in sede civile.
Una sentenza, quella di oggi, contro la quale la difesa degli imputati, rappresentata dagli avvocati Aldo Casalinuovo, Giacomo Iaria e Giuseppe Nardo, hanno già preannunciato di ricorrere in Cassazione, dopo aver letto le motivazioni che i giudici depositeranno entro 90 giorni.
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