1 minuto per la lettura
LAMEZIA TERME – Ha risposto al giudice per le indagini preliminari fornendo la sua versione (ma l’azienda sanitaria provinciale di Catanzaro avrebbe avviato l’iter per la sospensione dal servizio) e alla fine il gip, pur convalidando l’arresto eseguito dalla finanza, ha revocato i domiciliari in ragione dello stato di incensuratezza dell’indagato e presumendo che lo stesso si asterrà dal reiterare il reato contestato.
Questa la decisione del gip di Lamezia, Francesco Aragona, che ha rimesso in libertà Vittorio Cristaudo, 62 anni (il pm Luigi Maffia aveva chiesto la conferma degli arresti domiciliari) il medico dell’Asp finito ai domiciliari per truffa aggravata e falso a danno del pubblico e dell’Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro. Il medico è stato trovato a casa sua dai finanzieri mentre invece – avendo timbrato il cartellino – doveva essere sul posto di lavoro (al poliambulatorio delle vaccinazioni di Sambiase). Il medico, con al suo fianco il suo legale di fiducia, l’avvocato Lucio Canzoniere, è comparso stamattina davanti al gip al quale ha spiegato che il suo servizio si svolge prettamente all’esterno dell’ospedale (nei poliambulatori di igiene e sanità pubblica) e per tre giorni alla settimana nei vari ambulatori dei comuni del comprensorio per le vaccinazioni ai neonati. Si è giustificato sostenendo che i marcatempo non essendo presenti nei poliambulatori deve timbrare in ospedale e poi recarsi sul posto di lavoro. E che due giorni prima dell’arresto, si era sottoposto a una visita medica dove gli veniva riscontrata una broncopatia.
Il giorno dell’arresto, mercoledì scorso, ha spiegato che era andato a casa poiché stava poco bene.
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA