Nicola Gratteri
1 minuto per la letturaCATANZARO – «La ‘ndrangheta è presente dove c’è da gestire denaro e potere». Quindi, anche nell’intercettare il reddito di cittadinanza piuttosto che i sostegni per l’emergenza Covid-19 e partendo dai fondi del Piano nazionale di resistenza e resilienza. A tracciare gli interessi della più potente organizzazione criminale è il procuratore capo di Catanzaro, Nicola Gratteri, in una dichiarazione rilasciata all’AGI dopo l’allarme contenuto nella relazione della Dia che evidenzia gli interessi molteplici delle cosche.
«Qui non si tratta di soldi – ha spiegato Gratteri – si tratta di determinarne il potere, cioè il poter controllare in modo capillare e sistematico qualsiasi aspetto economico che riguardi i rapporti all’interno della società. Essere il termoregolatore di ogni attività che riguarda la vita quotidiana di ognuno di noi».
Il procuratore Gratteri ha anche ricordato l’allarme che aveva lanciato nei mesi scorsi: «Sia per il reddito di cittadinanza che per gli aiuti legati al Covid, mi ero permesso di consigliare ai sindaci di portare questi elenchi ai prefetti che, attraverso polizia, carabinieri e guardia di finanza, avrebbero controllato chi effettivamente avesse bisogno. Sono stato quasi aggredito da alcuni che mi accusavano di volere uno stato di polizia, che avrei voluto sostituirmi ad attività amministrativa e politica dei sindaci. Fossi stato al loro posto – ha concluso il procuratore di Catanzaro – sarei stato grato per essere aiutato dalle forze dell’ordine in questo tipo di lavoro. Purtroppo, sono stato facile profeta perché non c’è indagine di mafia o di altri reati fine dove non troviamo soggetti che non ne avevano diritto».
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