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CATANZARO – Le organizzazioni sindacali della Calabria si schierano contro l’ipotesi di riapertura delle scuole, prevista per il prossimo 7 gennaio.
Le organizzazioni Cgil, Cisl, Uil, Snals, Anp e Di.S.Conf. si sono rivolte a tutte le provincie calabresi e al ministero dell’istruzione per sottolineare che «la proposta di un rientro di studenti in presenza ci troverebbe certamente favorevoli se nel contempo si provvedesse ad incrementare il servizio dei trasporti degli studenti ampliando e non duplicando il numero delle corse. Nel superiore interesse degli studenti, già ampiamente penalizzati dalla situazione critica verificatasi nell’anno scolastico 2020/2021, nonché dalla pregressa interruzione delle attività didattiche in presenza avutasi per la gran parte dell’anno scolastico scorso, riteniamo, non applicabile la ventilata flessibilità oraria che prevede una (Prov. Di Vibo Valentia) /due (altre Provincie) ore di distanza tra il primo e il secondo ingresso di studenti a scuola in quanto si possono facilmente prevedere una serie di criticità difficilmente affrontabili».
I sindacati ritengono «non accettabile riversare sulle scuole responsabilità e compiti che non sono proprie, e che, ovviamente, competono ad altri (es.: monitoraggio e piano trasporti all’Assessorato Regione Calabria), mentre, d’altro canto, si assiste ad un tentativo di limitare l’autonomia delle Istituzioni scolastiche, nello specifico “l’autonomia organizzativa” sancita dal D.P.R. 275/99.
La riorganizzazione del tempo scuola come ventilata non appare un’opzione praticabile, mentre lo sarebbe aumentare, a parità di orario, le corse indirizzate ai pendolari, anche con il ricorso alle ditte private e/o del settore turistico e, ove possibile, con bus riservati agli studenti».
Dunque, per le organizzazioni sindacali, «si ritiene che l’unica soluzione resta il rientro in presenza del 50% della popolazione scolastica, con un unico turno di entrata e di uscita (o con due turni intervallati da 10/15 minuti). Le scuole sono perfettamente in grado, nella loro autonomia, di garantire pari condizioni a tutti con il ricorso alla rotazione delle classi in presenza».
In questa direzione, propongono anche una soluzione alternativa che «potrebbe consistere nel prevedere la presenza a scuola del 50% delle classi con un unico turno di entrata. Ciò permetterebbe, da un lato, di limitare l’affollamento dei mezzi pubblici, dall’altro, si eviterebbero tutte le criticità evidenziate nei precedenti punti, si conserverebbe l’attuale orario delle lezioni e si limiterebbero le variazioni ad una più semplice turnazione delle classi fra presenza e distanza, determinabile in autonomia dalle scuole, come vuole la normativa che le riguarda (autonomia organizzativa prevista dal DPR n. 275/1999)».
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