Accertamenti della guardia di finanza
2 minuti per la letturaCATANZARO – La Guardia di finanza del Comando provinciale di Catanzaro ha eseguito un decreto di sequestro preventivo di somme pari a 82.000 euro, emesso dal giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Catanzaro, su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di sei persone indagate per il delitto di associazione per delinquere finalizzata alla truffa in danno del servizio sanitario nazionale e di falso in certificati amministrativi.
Le indagini, che sono in fase preliminare, sono state condotte dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria del capoluogo e hanno preso avvio dalla sottrazione di un numero rilevante di ricettari “rossi” all’interno dell’azienda ospedaliera Pugliese-Ciaccio.
Gli inquirenti ipotizzano la loro successiva utilizzazione per la redazione di ricette con firme false ed intestate a soggetti invalidi di guerra che avevano diritto a usufruire dell’esenzione totale dal pagamento del ticket regionale.
Attraverso l’uso dei ricettari sottratti e compilati abusivamente si otteneva la disponibilità di un quantitativo ingente di farmaci, allo scopo di commercializzarli nell’attività di uno degli indagati, titolare di una farmacia, con il duplice danno connesso al loro mancato pagamento e al mancato versamento di somme dovute per ticket regionali, ottenendo, attraverso l’uso dei ricettari sottratti e compilati abusivamente, la disponibilità di un quantitativo ingente di farmaci, allo scopo di commercializzarli presso l’attività di uno degli indagati, titolare di una farmacia, con il duplice danno, connesso al loro mancato pagamento e al mancato versamento di somme dovute per ticket regionali.
Gli indagati sono i titolari di una farmacia del quartiere Pontegrande del capoluogo calabrese e loro parenti e affini, oltre a un dipendente dell’azienda ospedaliera “Pugliese-Ciaccio” che svolgeva la funzione di sorvegliante.
Era quest’ultimo a sottrarre all’ospedale i ricettari che metteva poi a disposizione della farmacia. Qui venivano apposte le firme di medici ignari o inesistenti sulle ricette intestate ad assistiti all’oscuro di quanto avveniva.
I finanzieri hanno scoperto il sistema in seguito alle indagini scattate dopo la contestazione di una ricetta attribuita a una pediatra. Le Fiamme Gialle hanno analizzato un milione di ricette, appurando che 2.500 di esse erano false. La somma sequestrata è pari all’ammontare del danno subito dal sistema sanitario regionale.
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA