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CATANZARO – Ancora casi di violenze in famiglia a Catanzaro. Due misure cautelari eseguite dal personale di polizia del Commissariato di Catanzaro Lido dopo le denunce presentate da due donne vittime di maltrattamenti in famiglia, a poche ore di distanza dall’introduzione della legge denominata “Codice rosso”.
Nel primo caso, in carcere è finito un avvocato di 48 anni, G.V., responsabile del reato di maltrattamenti in famiglia nei confronti della moglie. Nella denuncia presentata lo scorso 8 agosto, la vittima dei maltrattamenti ha raccontato gli ultimi anni di convivenza con il proprio coniuge, divenuti nel tempo sempre più difficili per il carattere violento del marito, aggravato anche dall’abuso di sostanze stupefacenti dell’uomo che, col passare del tempo, la moglie ha tristemente constatato. Avute le prove dell’uso della cocaina da parte del marito, per la donna è iniziato un inferno: insulti, gravissime minacce (anche con allarmanti allusioni ad amicizie dell’uomo nella criminalità organizzata), percosse, aggressione, si sono susseguite negli anni e, a parte una breve parentesi coincisa con la nascita di una figlia, sono andate sempre in crescendo, fino a culminare in una giornata del corrente mese di agosto, in cui un’ennesima lite è sfociata in vie di fatto, tanto da indurre la vittima a fuggire di casa.
Le indagini, coordinate dal pubblico ministero Irene Crea, hanno consentito di ricostruire quanto raccontato dalla donna, facendo emergere in maniera evidente i numerosi episodi di violenza, fisica e morale, cui la donna era da tempo vittima e la forte carica aggressiva e denigratoria dell’uomo che peraltro non si è mai posto scrupoli anche davanti alla figlia, in tenera età. La seconda misura è stata eseguita nella mattinata del 14 agosto. Gli agenti del Commissariato di Catanzaro Lido hanno notificato e dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione della misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa a carico di T. G., di anni 39, indagato per il reato di maltrattamenti in famiglia in danno della propria compagna convivente.
La misura cautelare è originata da una denuncia presentata lo scorso 10 agosto dalla donna, la quale ha raccontato gli ultimi anni di convivenza con il proprio compagno, con cui ha un figlio di 6 anni, passati in un crescendo di insulti, minacce e scatti d’ira, spesso violenti, susseguitisi negli anni, fino a culminare il 9 agosto, in cui l’uomo ha sferrato, nel corso dell’ennesima lite, un violento pugno alla donna. Dopo le cure mediche, la vittima ha presentato denuncia. Le indagini, dirette dal pm Irene Crea, hanno ricostruito i fatti e fatto scattare il provvedimento cautelare.
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