Rocco Mangiardi
1 minuto per la letturaLAMEZIA TERME (CATANZARO) – Rocco Mangiardi, il testimone di giustizia di Lamezia Terme le cui dichiarazioni hanno consentito di fare condannare i suoi estorsori, appartenenti alla cosca Giampà della ‘ndrangheta, non ha più la scorta quando si trova fuori dalla Calabria. A denunciarlo è lo stesso Mangiardi.
«A quanto mi è dato sapere – afferma in una dichiarazione il testimone di giustizia – sembra che gli uffici competenti cerchino di ridurre le spese per le tutele, speranzosi e convinti, magari, di fare una spending review anche sulla vita degli altri, su chi resiste e su chi, con una scelta netta e forte, ha messo la propria vita e quella dei propri familiari a rischio. Mi spiace dirlo, ma così non è. Non c’è nessun risparmio, considerato che gli uomini delle forze dell’ordine che mi proteggono in Calabria, non sono un di più quando si rendono necessari i miei spostamenti fuori regione, per di più rarissimamente a scopo personale, ma vengono semplicemente sostituiti dai loro colleghi che, al loro posto, in altri territori, sono chiamati a proteggerci. Mi chiedo: costano di più le scorte e le nostre testimonianze o, viceversa, di più le mafie e la corruzione?».
Mangiardi ha comunque assicurato che, malgrado la mancanza della scorta, continuerà ad incontrare gli studenti di tutta Italia, come ha fatto fino adesso.
«Sia ben chiaro – ha detto -, non ho paura e continuerò ad andare dove sarò chiamato anche a piedi nudi e non mi fermerò perchè voglio continuare a seminare quella positività importante che ho e che porterò fino alla fine dei miei giorni. Questo perchè da cittadino responsabile, a prescindere dalle scelte di chi dovrebbe garantire la mia protezione, farò sempre tutto quel che potrò per non far vincere il letame mafioso».
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