La presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, con Mario Oliverio
5 minuti per la letturaCATANZARO – Dopo la settimana di pioggia battente che ha provocato due vittime, un bambino disperso e danni ingenti, si torna lentamente alla normalità in Calabria, grazie anche al sole che da due giorni ha preso il posto delle cattive condizioni meteo.
Stamani è arrivata in Calabria la presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, per portare la sua vicinanza alle popolazioni colpite dall’alluvione dei giorni scorsi. Casellati, sbarcata all’aeroporto di Lamezia Terme, ha compiuto un sopralluogo nell’area tra San Pietro Lametino e San Pietro a Maida nella quale, nella notte tra giovedì e venerdì, sono morti la 30enne Stefania Signore e il figlio Cristian, di 7 anni, travolti da un’ondata di acqua e fango, mentre ancora si cerca il corpo di un altro figlioletto della donna, Nicolò, di 2 anni. Dopo il sopralluogo, Casellati ha tenuto una conferenza stampa nella sede del Distaccamento dei Vigili del Fuoco di Lamezia Terme.
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La presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, nel corso del suo sopralluogo nelle aree della Calabria devastate dal maltempo, si è intrattenuta per alcuni minuti a parlare con Angelo Frija, l’operatore turistico di Curinga che ha perso la moglie, Stefania e il figlio Cristian. Casellati ha confortato l’uomo, molto provato dal dolore e dalla preoccupazione sulla sorte di un altro figlioletto, Nicolò, di 2 anni, ancora disperso. La presidente del Senato ha annunciato che il piccolo sarà cercato anche grazie ad una speciale strumentazione che controllerà il territorio in profondità. Questo, mentre proseguono sia le ricerche del piccolo Nicolò sia le indagini della Procura di Lamezia Terme per accertare eventuali responsabilità (LEGGI).
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“Sono qui – ha detto la presidente – per portare la vicinanza delle istituzioni a questa terra così martoriata e poi anche per dire basta. Basta a queste tragedie, al ripetersi di queste tragedie. Non possiamo più ammettere di poter piangere i morti o di poter verificare situazioni ambientali di questo tipo. Occorre oggi un’azione forte dello Stato”.
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Alberti Casellati ha sottolineato: “La Regione Calabria ha già chiesto lo stato di emergenza, e l’emergenza è un concetto che ci sta, dal punto di vista tecnico e giuridico, ma qui ormai non possiamo più parlare di emergenza. Emergenza – ha proseguito – è un termine che dev’essere bandito dall’agenda politica e istituzionale, perché qui ormai c’é un pericolo costante. Allora, occorre che lo Stato metta in atto tutte le misure che sono necessarie per verificare e monitorare tutto questa situazione ambientale e idrogeologica. Il monitoraggio va fatto in presenza di tragedie ripetute. Abbiamo statistiche inquietanti, statistiche che ci danno negli ultimi 18 anni 36 alluvioni contro le 34 degli ultimi 50 anni. Allora, queste statistiche – ha rilevato – ci dicono una cosa importante: questi fenomeni non sono emergenziali, perché l’emergenza fa riferimento a un carattere di straordinarietà, e invece ormai il pericolo è costante. E di fronte a questo non possiamo più stare a guardare. Dobbiamo agire e agire tempestivamente. In un recente convegno ho posto l’accento su questi cambiamenti climatici, perché oggi si parla solo di bombe d’acqua: un fenomeno usuale, non possiamo ignorarlo”.
Secondo la presidente del Senato, “ci vuole un approccio nuovo da parte delle istituzioni. Un approccio serio, supportato da conoscenze e che punti ad utilizzare sul medio periodo, in maniera funzionale, gli strumenti già esistenti, senza rincorrere soluzioni veloci e ad effetto che però non vanno alla radice del problema. Il dissesto idrogeologico si può e si deve affrontare usando al meglio le risorse economiche dello Stato, ovvero dall’Ue mediante l’erogazione dei fondi strutturali”.
“Se dopo il crollo del ponte di Genova – ha affermato – avevo ribadito la necessità di una mappatura strategica della rete infrastrutturale italiana al fine di poter intervenire sulla messa in sicurezza delle infrastrutture più importanti, con la stessa fermezza oggi qui in Calabria chiedo un esame critico della pericolosità idrogeologica a livello nazionale”.
Oliverio chiede risorse adeguate
Il presidente della Regione, Mario Oliverio, ha sottolineato le condizioni in cui si trova il territorio calabrese: “Questo ultimo evento calamitoso evidenzia, ancora una volta – ha dichiarato – la fragilità del territorio ma anche la necessità di intervenire attraverso risorse adeguate da destinare alla realizzazione di precisi interventi. In particolare – sottolinea Oliverio – ritengo non più procrastinabile la costruzione di un fondo adeguato nel bilancio dello Stato per consentire, ai Comuni ed alle Province, di far fronte alla manutenzione ed alla messa in sicurezza della rete viaria e delle altre infrastrutture di loro competenza. Le quattro Province calabresi e la Città Metropolitana di Reggio Calabria, a cui è affidata la competenza di oltre 8000 chilometri di strade, non sono oggi nelle condizioni di adempiere, in modo adeguato, a questo compito per mancanza di trasferimenti da parte dello Stato. Chiedo per questo a Lei – ha detto il Presidente Oliverio dialogando col Presidente del Senato – di farsi interprete, presso il Governo, anche di questa problematica, finché nella Legge Finanziaria in corso di approvazione, si assumano risposte concrete”.
Parlando con i giornalisti, Oliverio ha riferito che la richiesta di calamità naturale, già avanzata, sarà formalizzata nella Giunta di oggi, con atto deliberativo. Si procederà, assieme ai Comuni, a una quantificazione dei danni alle strutture ed alle infrastrutture, alle attività produttive, all’agricoltura ed alle attività commerciali.
Ripartono i treni sulla ionica
Sempre oggi è stato riattivato, alle 5, con la partenza del primo treno, il tratto della ferrovia ionica fra Catanzaro Lido e Crotone, interrotto nei giorni scorsi a causa del forte maltempo che aveva investito la regione. Trenitalia aveva attivato, nei giorni scorsi, dei bus sostitutivi ed un numero verde per l’utenza al fine di fornire le informazioni necessarie sulla situazione della tratta ionica che pertanto ora è percorribile per intero.
Le piogge abbondanti, che hanno provocato la morte di tre persone a Lamezia Terme, sul versante tirrenico della provincia catanzarese, avevano provocato danni alle infrastrutture in più punti, con la conseguente chiusura della linea fra Catanzaro e Sibari. nella giornata di sabato era stato riattivato il tratto Crotone-Sibari.
La linea ferroviaria, tuttavia, è stata di nuovo chiusa al traffico nel corso del pomeriggio
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