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Marco Gallo

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LAMEZIA TERME (CATANZARO) – Marco Gallo non solo non sta collaborando con la giustizia, ma ancora una volta ha dichiarato la sua estraneità ai fatti contestati (LEGGI LA NOTIZIA DELLA COLLABORAZIONE). A precisarlo è l’avvocato Francesco Siclari del foro di Reggio Calabria, difensore di fiducia di Marco Gallo, 33 anni, il presunto killer insospettabile dell’avvocato Francesco Pagliuso (ma è accusato anche di altri due omicidi).

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“Per amore di verità – scrive l’avvocato – e in ragione della più volte dichiarata, da parte del Gallo stesso, estraneità rispetto a tutte le accuse allo stesso mosse, sono qui a smentire le infondate notizie comparse sui quotidiani e relative ad un intento collaborativo manifestato dal mio assistito. Ad ulteriore conforto della infondatezza delle voci riportate e manifestamente infondate, voglio segnalare come soltanto 13 giorni orsono, in sede di interrogatorio reso presso la casa di reclusione di Rebibbia alla presenza del sostituto procuratore dott. Elio Romano e del sottoscritto difensore, il sig. Gallo non solo si è avvalso della facoltà di non rispondere, ma ha ribadito con fermezza la propria estraneità a tutti i fati allo stesso contestati. Il che, evidentemente – conclude l’avvocato – implica la impossibilità di fornire contributo conoscitivo alcuno ai procedimenti in corso”.

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SULL’OMICIDIO DI FRANCESCO PAGLIUSO
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Gallo, come si ricorda, è in carcere dal mese di luglio del 2017 quando i carabinieri lo arrestarono nella sua residenza di Falerna marina con l’accusa di essere stato il killer dell’omicidio di Gregorio Mezzatesta, il dipendente delle Ferrovie della Calabria ucciso a Catanzaro la mattina del 24 giugno 2017. A novembre del 2017, un’altra ordinanza di custodia cautelare in carcere raggiunse Gallo (e la moglie) per l’omicidio di Francesco Berlingieri, il fruttivendolo freddato dinanzi il suo negozio a Lamezia Terme nel gennaio dello stesso anno. Ma Gallo, a marzo scorso, è stato raggiunto da un’altra ordinanza di custodia cautelare in carcere poichè ritenuto l’esecutore materiale anche di un terzo omicidio.

Quello, appunto, dell’avvocato penalista Francesco Pagliuso, ucciso a colpi di pistola la sera del 9 agosto 2016, mentre si trovava a bordo della sua auto appena parcheggiata nel giardino della sua abitazione lametina. La Dda di Catanzaro e i carabinieri dopo oltre un anno di indagini per la soluzione del caso che ha trovato diverse analogie con gli altri due omicidi per i quali Gallo si trovava già in carcere, sono riusciti a dare un volto ed un nome al “podista” in maglietta e calzoncini che si aggirava nelle sere precedenti al crimine in orari improbabili attorno alla villa di Pagliuso, in via Marconi, e che da subito aveva colto l’attenzione dei carabinieri che hanno passato al setaccio migliaia di ore di immagini estrapolate dalle videocamere di sorveglianza pubbliche e private sparse lungo il perimetro circostante l’abitazione del penalista, ucciso dopo che era appena rientrato, intorno alle 22.30, a bordo della sua automobile.

Il sicario lo attendeva nel giardino della sua abitazione e al suo arrivo lo ha freddato con tre colpi di pistola. Gregorio Mezzatesta, invece, è stato ucciso la mattina del 24 giugno 2017 a Catanzaro, davanti la stazione delle Ferrovie della Calabria di cui Mezzatesta era dipendente e quella mattina è stato ucciso prima che scendesse dalla sue auto per andare al lavoro. Anche in questo caso il killer fu ripreso dalle telecamere.

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