Giuseppe D'Ippolito tra Beppe Grillo e Luigi DI Maio
1 minuto per la letturaCATANZARO – La criminalità entra nella campagna elettorale in corso per il rinnovo del Parlamento nazionale, una busta con all’interno un proiettile a pallettoni avvolto in un facsimile di scheda elettorale di Giuseppe D’Ippolito, candidato M5s alla Camera nel collegio uninominale di Catanzaro, e un messaggio intimidatorio «mò vidi mo a funisci» (“ora vedi di smetterla» è stata, infatti, intercettata al centro meccanografico postale di Lamezia Terme.
A rendere pubblico l’accaduto è lo stesso D’Ippolito, avvocato e docente universitario, che stamani è stato informato del fatto dai carabinieri di Lamezia Terme. A D’Ippolito è stata assegnata una tutela all’abitazione e allo studio legale di cui è titolare, entrambi situati a Lamezia Terme.
Al candidato del Movimento 5stelle, secondo quanto riferito dallo stesso D’Ippolito, è stato anticipato che verrà proposta alla Prefettura di Catanzaro l’ulteriore misura della tutela personale.
«Non mi lascerò fermare – ha garantito D’Ippolito – da simili vigliacchi tentativi di cucirmi la bocca e dall’imbarbarimento della politica che sta caratterizzando questa campagna elettorale».
«Nella sua campagna elettorale, centrata sulle infiltrazioni della politica da parte della ‘ndrangheta e sul pericolo d’inquinamento mafioso delle elezioni politiche del prossimo 4 marzo – è scritto in una nota – D’Ippolito aveva più volte parlato della vicenda dello scioglimento di Lamezia Terme (LEGGI) e del ruolo politico, a riguardo, del centrodestra, lì vincitore delle ultime amministrative nel giugno 2015 (LEGGI LA NOTIZIA)».
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