L'imprenditore Giuseppe Cosentino
3 minuti per la letturaNel provvedimento colpita anche la figlia Ambra e il promotore finanziario Stefano Noschese
REGGIO CALABRIA – La Guardia di Finanza di Reggio Calabria ha sequestrato conti correnti, cassette di sicurezza, polizze assicurative e titoli per un valore complessivo di oltre 2,5 milioni di euro nei confronti di Giuseppe Cosentino, dominus della “Gicos importexport srl”, della figlia Ambra e del promotore finanziario milanese Stefano Noschese. Il provvedimento segue l’ulteriore sequestro per complessivi 3,5 milioni di euro(tra rapporti finanziari, quote societarie riferibili a 3 società, 12 unità immobiliari e 3 autovetture) e l’esecuzione di 8 provvedimenti restrittivi personali eseguiti a maggio nell’ambito dell’Operazione “Money Gate”. Secondo le accuse, Cosentino si era avvalso di una serie di articolati sistemi per realizzare reati di natura fiscale (utilizzazione di fatture per operazioni inesistenti, frode fiscale ed altro) e per appropriarsi indebitamente, a danno della compagine societaria e dei creditori della Gicos, di oltre 8,8 milioni di euro, accumulati nel corso degli anni attraverso:
– l’utilizzo di fatture false per quasi 2 milioni di euro – la maggior parte delle quali emesse da una società con sede negli Stati Uniti. Al riguardo, gli accertamenti finanziari svolti su scala internazionale hanno dimostrato come la Gicos aveva di fatto utilizzato negli anni d’imposta 2006, 2007 e 2008 tali documenti come scusa per trasferire negli Stati Uniti somme di pari importo e come, pochi giorni dopo l’avvenuto accredito delle stesse somme negli Stati Uniti, queste erano state bonificate (previa trattenuta del 5%) su una serie di conti correnti in Svizzera intestati a società con sede in paradisi fiscali (Isole Vergini Britanniche, Panama, Belize, ecc.) di fatto riconducibili allo stesso Cosentino e, da qui, nuovamente trasferite su ulteriori conti correnti svizzeri intestati a società estere riferibili sempre a lui, ovvero trasferite su suoi conti correnti cifrati;
– l’effettuazione di vendite in nero. La Gicos avrebbe fatto confluire i corrispondenti fondi “neri” su conti correnti intestati ai propri dipendenti, i quali, successivamente, avevano emesso 2 assegni a favore di ulteriori impiegati, che, a loro volta, li avevano incassati in contanti versandoli infine sui conti correnti personali di Cosentino e dei suoi familiari, o depositandoli in cassette di sicurezza da cui erano stati da ultimo prelevati e trasferiti in Svizzera sugli ulteriori conti dell’imprenditore.
Di fatto, la Gicos ha omesso di dichiarare – per gli anni d’imposta dal 2006 al 2011 – ricavi per oltre 7,3 milioni di euro.
Il tutto, in definitiva, per far perdere le tracce dei flussi finanziari che, originati in Italia, erano confluiti, dopo successivi e vorticosi passaggi e trasferimenti anche oltre oceano, in Svizzera. Grazie alla collaborazione delle autorità svizzere, è stato altresì accertato che lì erano stati effettuati nel periodo 2006/2011 versamenti di contanti per oltre 4 milioni di euro, uno dei quali versato su un conto corrente cifrato denominato “cioccolato” riconducibile alla figlia di Cosentino Ambra. Le stesse somme erano state successivamente trasferite, nel gennaio 2012, su un conto corrente svizzero di una ulteriore società estera, quindi convertite in franchi svizzeri e bonificate su un ulteriore rapporto bancario nel gennaio 2013, ed infine accreditate su un conto localizzato alle Bahamas. Si aggiunge che una parte dei fondi detenuti in Svizzera sono stati fatti successivamente rientrare per complessivi 5,6 milioni di euro in Italia su conti correnti intestati ad una ulteriore società riconducibile sempre a Giuseppe Cosentino ed utilizzate per investimenti finanziari (acquisto e vendita di titoli), nonché a garanzia di un’apertura di credito per 3 milioni di euro a valere su un conto corrente dell’imprenditore, a sua volta utilizzato per acquistare merci o investimenti nel Catanzaro Calcio.
Ancora: Cosentino avrebbe rimpatriato l’ulteriore importo di euro 2.320.504,92 da un rapporto finanziario acceso presso un istituto di credito di Hong Kong.
Il gip presso il Tribunale di Palmi ha disposto il sequestro preventivo di ulteriori somme di denaro pari a circa 2,5 milioni di euro distinte come segue:
1) € 1.458.895,27 nei confronti di Giuseppe Cosentino;
2) € 642.500,00, nei confronti di Ambra Cosentino e Stefano Noschese;
3) € 493.323,99, nei confronti della società Gicos.
In definitiva, i due provvedimenti hanno portato al sequestro complessivo di circa 6 milioni di euro.
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