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Acqua dal rubinetto

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CATANZARO – Il Codacons Calabria ha reso noto di avere presentato un esposto alla Procura della Repubblica in relazione alla non idoneità al consumo umano dell’acqua che sgorga dai rubinetti del popoloso quartiere di Santa Maria, a Catanzaro.

Il Codacons, è scritto in una nota, ha deciso di chiedere che la Procura «proceda per tutta una serie di reati che vanno dall’avvelenamento delle acque, all’interruzione di un servizio pubblico, dall’abuso d’ufficio fino al delitto contro la salute pubblica. La vicenda è, purtroppo, tristemente nota ed è legata ad un oramai ben noto problema, che ritorna ciclicamente alla ribalta delle cronache: la qualità delle forniture dell’acqua nella città di Catanzaro».

«E’ una vera e propria indecenza – sostiene Francesco Di Lieto, vicepresidente nazionale del Codacons – che migliaia e migliaia di cittadini siano, da troppo tempo, costretti a convivere con l’acqua sporca che sgorga dai rubinetti delle proprie case. Acqua che pagano come se fosse potabile. L’acqua è un bene essenziale ed insostituibile per la vita e pertanto la disponibilità e l’accesso all’acqua potabile per il soddisfacimento dei bisogni collettivi costituiscono un diritto inviolabile dell’uomo che si può annoverare tra quelli di cui all’art. 2 della Carta Costituzionale».

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